Oggi vogliamo parlare di bambini. Solo di bambini.
Di quelli che sono andati via, belgi o ebrei o palestinesi o di qualunque altra nazionalità.
Di quelli che sono arrivati e sono atterrati male, in terre senza speranza.
Tutti hanno portato la primavera della vita, il bocciolo di una speranza grande. Anche se sono stati solo un giorno, o solo un minuto. La speranza che un giorno queste cose si leggano solo sui libri di Storia, come un incubo orribile che però appartiene al passato.
Un bambino che non può giocare è davvero la più grande offesa alla vita.
Questi pianti in una lingua incomprensibile ma chiarissima (la lingua universale del dolore) sono i nostri.
Quei bimbi costretti a cercare diamanti, cioè feticci luccicanti, per un euro al giorno sono nostri.
E quelli che a Scampia, e ovunque ci sia violenza, cercano pace e serenità, sono nostri.
E’ ora di cominciare a fare qualcosa di più.
I video sono di Euronews (it.euronews.com)
La foto sui ragazzi di Scampia è di Repubblica – http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/03/21/foto/i_disegni_e_i_pensieri_dei_bambini-31970288/1/