Proseguono le indagini sull’omicido a seguito di rapina di Pino Di Terlizzi. Gli investigatori si sono evidentemente trovati di fronte a un quadro più complesso e sfuggente di quanto pareva in un primo momento. Si confrontano rilievi, si vagliano testimonianze, si controllano alibi, si cercano riscontri inoppugnabili.
Si procede con i piedi di piombo e questo, se da un lato è snervante per una intera città in attesa, dall’altro lato è sacrosanto, perché chiunque fosse accostato al delitto ne uscirebbe bruciato forse irreparabilmente, con la famiglia, anche se un domani la loro posizione dovesse risultare differente.
È un momento estremamente delicato. Ripetiamo l’appello a chi sa, di mettere a disposizione degli inquirenti il suo contributo. Per il resto, ogni giorno che passa avvicina a un epilogo che non potrà mancare, ma che viene perseguito, giustamente, nel più assoluto riserbo.
Siamo comunque in grado di confermare che le indagini proseguono attivamente. Non siamo di fronte a un quadro irrisolvibile, né ovviamente viene meno l’impegno degli inquirenti. E’ solo questione di tempo, di controlli e di giusta riservatezza.
Intanto si apprende che il tutto è durato 18 secondi. Un lampo. Un rapidissimo vortice di violenza e di follìa. La differenza tra la vita e la morte.