Veni, Vidi, Scrissi

Il piccolo Cesare (o Asterix?) a Palazzo Avitaia
Avevamo già suscitato il problema della nomina del nuovo addetto stampa/comunicazione del Comune, evidenziandone le gravi perplessità (come minimo).
Ma quale mai ulteriore sorpresa è leggere dalla viva penna o tastiera del suddetto la prima relazione del servizio svolto dopo un mese.
Cesare alla conquista delle Gallie non ha avuto, a quanto pare, altrettanti grattacapi.
Il poverino si è trovato catapultato in un deserto dei tartari, abitato da tribù maumau in eterno conflitto tra loro. Una civiltà troglodita che aspettava appunto solo un civilizzatore.
 
Beh, e volete saperlo? L’ha trovato…;)
 
L’attività amministrativa? “poco definita, non tutti i provvedimenti venivano comunicati con chiarezza”, e peraltro “sommersi da una valanga di opinioni e commenti in gran parte critici”. Ma va’?
 
Poche volte l’iniziativa partiva dal Municipio. Molto più spesso si agiva di rimessa.” Sì, ne abbiamo qualche idea…
 
Il “clima attorno all’Amministrazione”? Negativo, come la “qualità politica ostile di alcuni interventi”.
 
Senza contare che “La linea programmatica dell’amministrazione non era affatto nitida(ce n’eravamo accorti…;) e che i singoli provvedimenti amministrativi apparivano comunque frutto di iniziative autonome e isolate, non sempre coerenti tra loro e non legati da un senso comune.”
 
Insomma, in poche righe l’addetto stampa 6×9 è riuscito a demolire l’Amministrazione che lo paga (coi soldi nostri), presentata come un’armata brancaleone incapace di strategia e gioco di squadra;  la stampa cittadina, accusata di faziosità (o chissà: di lesa maestà?) per aver osato criticare; e in fondo tutta la Città, resa indistinta in uno sfondo di “commenti” che ne sottolineano l’immaturità.
 
Non si parla di opinione pubblica, non si parla di libera stampa, non si parla di diritto alla critica, non si parla (e qui è difficile dargli torto) di competenza amministrativa. Niente di tutto ciò. Devono essere proprio concetti lunari, da quelle parti.
 
Un’amministrazione inconcludente (ce n’eravamo di nuovo accorti…;) e una Città “asfittica. Proprio il quadro di tribù barbare che devono essere piegate alla civiltà, reso immortale dall’antico conquistatore romano ed ora ripreso a proprio uso e consumo dal conquistatore di Palazzo Avitaia e dai suoi poco accorti sponsor.
 
E anche il cesarino locale, come quello antico, non perde tempo. Pensate che dopo poco più di un mese ha già “imbastito una strategia”: mica definita né tantomeno messa in pratica. Imbastita. Insomma per oltre un mese ha proceduto a ca alla cieca. Poi ha imbastito. Per il resto c’è tempo.
 
E il seguito? Beh, leggetelo da soli, che ne val la pena, fino alla chicca finale in cui rendiconta i suoi 12 “lavori” (in realtà, semplici email di informazione di eventi), ma ne indica solo 11. E siccome non possiamo pensare che abbia problemi con l’aritmetica elementare, dobbiamo forse pensare che vi sia un lavoro nascosto? Chissà.
 
Ma la vera domanda è: ma questo è Cesare o Asterix? Il condottiero vero o quello imbranato? 
 
E a questa seguono altre inevitabili domande. Ha senso mettere a un posto così delicato e strategico per l’immagine cittadina uno che fin da subito è riuscito a produrre un simile danno?
 
Chi diavolo l’ha scelto? Con quali criteri? E ne ha monitorato almeno il lavoro? Se no, perché no? E se sì, con quale competenza o quali fini, visti i risultati? E con quali provvedimenti per tutelare il buon nome della Città, della sua Stampa, dell’Opinione pubblica e dei Cittadini?
 
E chi paga questi enormi danni di immagine? Chi controlla la legalità di questi atti e l’efficacia di incarichi così disinvoltamente assegnati? Il segretario comunale ha niente da dire in proposito?
 
Perché delle due l’una. O questo è davvero un povero malcapitato in una bolgia disastrata (e il dubbio ci viene…). O ad essere disastrato è chi lo ha scelto, gli dato il brief (le istruzioni basilari) e lo ha lasciato solo a cavarsela alla meglio.
 
E su tutte la domanda regina. Avremo mai una risposta a queste domande, senza dover passare per un Tribunale?
 
 
mario albrizio

Il drammatico, e peraltro insufficiente, indebitamento della Città per 7.3 milioni viene fatto passare per un “provvedimento particolarmente originale” ecc… Più che ufficio stampa, una roba da ufficio propaganda e politburo.

Parte l'”imbastimento”…
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