Mantenere il patto formativo


Ancora viva la polemica sul Liceo.  L’ex Preside Pellegrini risponde al Presidente del Consiglio di Istituto e chiede chiarezza sugli impegni presi.
Intanto la Preside Loiudice dichiara a RuvoLibera la propria disponibilità a spiegare la posizione del Liceo dopo gli esami di maturità.





Caro Presidente,

era lontana da ogni previsione la possibilità che il mio intervento, pacato e misurato, potesse provocare una risposta dal tono di excusatio non petita …

Che i tempi delle decisioni siano diventati molto lunghi lo vede chiunque; ma non so quanti possano giustificare che tra i mesi di ottobre 2013 e febbraio 2014 (periodo di presentazione dell’offerta formativa del prossimo anno scolastico) non ci sia stato il tempo per decidere definitivamente degli indirizzi di studi del Tedone. 

Ed una volta definito e presentato il patto con alunni e genitori lo si deve mantenere ad ogni costo, senza creare disorientamenti ancora alla data odierna, alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico.

In tutte le vicende ultime del Tedone non credo che ci sia qualcuno più vittima di me di una feroce campagna mediatica (cartacea e on line) allargata alla stampa nazionale e di settore, che ha tentato in tutti i modi di sfigurare la mia immagine, il mio impegno, la mia azione formativa. 

E non ho mai rivendicato il dato essenziale che tutti i procedimenti definitivi, finora conclusi, sono a mio favore. Aspetto la stessa conclusione per i tanti altri avviati ed in corso di svolgimento. Il tempo è galantuomo. 

Al cospetto di tanto impegno altrui, la mia pacata considerazione sui piani di studi nemmeno lontanamente è paragonabile alla campagna diffamatoria architettata contro di me.

Mi sembra strano tuttavia che si addebiti a me il non aver suggerito soluzioni. Se l’avessi fatto tutti avrebbero detto di voler io ancora gestire e condizionare; in ogni caso avrebbe potuto significare l’intento di evidenziare le altrui difficoltà. Tant’è vero che nessuno me l’ha chiesto.

E come avrei potuto azzardare il tentativo di dichiararmi disponibile per un ausilio esterno se si è fatto di tutto per tenermi lontano e cancellare la mia memoria e la mia azione all’interno del Tedone?

E non di me voglio discorrere ma dell’esigenza di chiarezza per l’utenza che rimane un dovere della scuola ed un diritto sacrosanto di chi si va ad iscrivere o è già in corso d’opera. A mio parere è inammissibile che alla vigilia del nuovo anno “del doman non v’è certezza”. 

Piacerebbe a tutti, ma specie a me, vedere scritta una parola chiara, che dà certezza del futuro, nella continuità dell’azione formativa.

Biagio Pellegrini