L’opposizione che non si oppone mai. L’opposizione che al massimo mette il broncio, che brontola e che inciucia.
L’ “opposizione” il cui tragicomico leader-padrone si propone un giorno sì e l’altro pure come assessore, come consulente o come padrino di quella scombinata e inconsistente “maggioranza”.
L’opposizione che si fa passare sotto il naso sprechi e disastri, e magari da una mano a combinarli.
Questa, “opposizione”, convoca nientemeno che un sit-in su Piazza Dante.
È chiara l’enormità?
È chiara l’enormità?
L’opposizione capeggiata dall’artefice massimo del disastro ruvese si erge a censore.
L’opposizione colpevole e complice non le par vero di poter indicare un colpevole diverso da sé.
L’opposizione più impresentabile e indagata del dopoguerra non perde l’occasione per prendersela con la maggioranza più impresentabile e indagata del dopoguerra.
È proprio vero che i simili si prendono coi simili.
I Cittadini stiano pure a casa. E se proprio capitano da quelle parti, non si facciano sfuggire l’occasione di una bella pernacchia.
mario albrizio