Risolti brillantemente in un colpo solo il problema dei bagni e quello dei loculi cimiteriali!…
L’Autore: Per quell’affare lì non sussistono i vincoli di conformità stilistica o meglio di “saggezza paesaggistica” più che di impatto ambientale?
A volte sembra che si voglia dimenticare tutto in fretta…
Quando l’essere umano è fiaccato dall’attesa di un avvenimento, qualsiasi esso sia, positivo o negativo, pur di mettere fine alla propria agitazione è disposto con un sospiro ad accettarne le conseguenze, anche consistenti, e poter così tornare a vivere la tranquilla e ripetitiva vita di ogni giorno.
Rileggendo tutti i post ed i commenti di questi anni riguardanti villa Dante, non sono riuscito a trovarne uno che esprimesse un parere positivo, tutti improntati sui tanti aspetti di opposizione al progetto più volte modificato. Bisognerebbe proprio leggerle queste opinioni qui condensate.
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La vecchia Villa |
Dunque, dovrebbero bastare alcune foto scattate in ore serali, oppure l’accensione delle luci prima del termine della consegna dei lavori, quando si diffondono piacevoli atmosfere post vespertine, per invogliare a rimuovere tutte le doglianze espresse in passato.
Quelli che si mostrano al nostro ormai stanco sguardo sono i giardini pubblici, senza lode e senza infamia, di una qualsiasi periferia urbana, certo non il parco principale di una storica cittadina italiana, caratterizzato da un suo accurato e gradevole stile architettonico come quello che già esisteva e che è stato ingiustamente soppresso.
Se il proposito era anche quello di ottenere il consenso dovevate farla bella, ancora più bella di prima, villa Dante!
Ed a proposito di servizi… è ragionevole che ci sia un bagno pubblico, ed in effetti esisteva già, era anche interrato, realizzato per non sottrarre spazio e prospettiva al godimento del verde pubblico. Si può sommessamente sapere perché è stato abbattuto e non ristrutturato ad arte in modo da rendendolo fruibile a tutti (disabili compresi)?
Alle obiezioni di chi asserisce che i bagni interrati non sono più considerati a norma rispondo che attualmente a Roma, Milano ed in altre città si bandiscono concorsi per la ristrutturazione, il rifacimento e la nuova costruzione di bagni pubblici interrati! Per non parlare poi della maggioranza delle aree di servizio autostradali con i bagni situati sottoterra.
C’era bisogno di spendere tanti soldi a carico della collettività per erigere un disarmonico mausoleo cimiteriale di quella cubatura, tale da ostruire una bella fetta di visuale?
Per quell’affare lì non sussistono i vincoli di conformità stilistica o meglio di “saggezza paesaggistica” più che di impatto ambientale?
E quei vialetti interni ed esterni così stretti, disseminati di pali di tutte le misure per una improbabile segnaletica stradale, che ci costringeranno a zigzagare onde evitare scontri frontali fra pedoni e fra pali e pedoni?
Mi sbaglierò, ma sarebbe bastato un autorevole e sano restyling, magari sostituendo le aiuole e le piante malate, pavimentando i viali già esistenti; sarebbe stato sufficiente unificare i tre plessi come è stato realizzato attualmente e sistemare una illuminazione composta da lampioni in stile classico come tutto il centro storico, per permettere alla comunità di tornare davvero ad ammirare e calcare con piacere la sua storica villa Dante.
Era così difficile? I lavori sarebbero durati sicuramente pochi mesi, o no?
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Piazza Castello, il prossimo disastro annunciato. |
Ma tant’è, teniamoci anche questa Pena in attesa della prossima: la tanto decantata e fondamentale spianata che“riqualificherà” piazza Castello -Cavallotti e che, con annessi e connessi problemi, ci farà bestemmiare per chissà quanti altri anni a venire, tanto da far affermare in stile poco british alle future generazioni: “Ma chi è stato quel….(bip) che ha combinato questa… (bip) rovina!” e qualcuno magari gli risponderà: ”Mah! Mi hanno detto che c’erano dei soldi da spendere e per non perderli…”.
Meditate governanti, meditate!