Due piccioni con una fava? Non direi. NON andavo a caccia ed è difficile definirli piccioni.
Due fustini in cambio di uno? Neanche, nessuno dei due lava abbastanza da evitare il tracollo alla Città. Anzi…
Compri due paghi uno? Macché. Non sono in vendita e certo non sarei io a comprarli, nel caso.
Insomma difficile trovare la formula. Allora diciamola così com’è, a parole nostre. La formula giusta verrà da sé, come sempre, verso la fine.
Diciamo che questa settimana mi tocca incontrare davanti a un Giudice prima Matteo (eh sì, proprio oggi, magari ora, mentre tu, Lettore, stai comodamente leggendo, come dice la parola stessa…;).
E domani Caterina Montaruli, la reggente, secondo la voce popolare, di questa amministrazione così sconclusionata, tanto incapace su qualunque fronte, quanto capace ad aggrapparsi alla poltrona con le unghie e con i denti.
L’artefice massimo del disastro cittadino e l’artefice massima (se la vox populi è vera) dell’incapacità di evitarlo. E vai con un’altra querela… 😉
E che cosa avranno mai in comune i due apparentemente nemici capitan-disastro?
Ovviamente, me. Chissà perché…;)
Uno, poverino, si è sentito diffamato dal famoso articolo Attila, che ha furoreggiato nel 2011, adottato da destra e sinistra, fotocopiato e distribuito come un messaggio salvifico (e lo era, a quanto pare), affisso per le pubbliche strade da un comitato di liberi cittadini e a detta di chiunque determinante per la vittoria elettorale di chi ha vinto.
Un vero Manifesto di Liberazione fatto proprio da un’intera Città, tolti i seguaci del de cuius.
Perché bisogna pur dirle le cose, e chi capisce appena un po’ di politica le cose le sa. Sa bene chi e cosa ha fermato il ritorno di Matteo mentre tutti si davano per sconfitti, e Ottombrini & company più di chiunque altro.
Perché ce l’abbiamo messa tutta, noi di RL e il sottoscritto, per fermare il ritorno del Medioevo e dare un’altra possibilità alla Città, pur dovendo rassegnarsi a scegliere tra il poco e lo stentato che questa terra a quanto pare politicamente arida e quasi sterile offriva.
È andata male. Lo riconosco. La maggioranza si è dimostrata totalmente incapace. E sulla sedicente opposizione meglio stendere un velo pietoso.
Tutte cose peraltro che il nostro Lettore conosce fin troppo bene.
È andata male. Ma era comunque il meno peggio, date le circostanze. Ricordiamocelo, quando i soliti sparaballe e artefici del disastro cittadino verranno a chiedere il voto.
Il peggio, almeno, lo abbiamo fermato. Ora sta a tutti fare in modo che non torni. Volgere la prua al futuro anziché alle secche del passato.
E la Montaruli? Poverina anche lei.
Anche lei si è sentita diffamata.
Ora, capiamo che a Matteo la sconfitta bruci. Ne abbiamo fatto una larga e approfondita disamina su questo sito e non ci torneremo su.
Notiamo solo che lui, che è bravo a combinar disastri ma che che un po’ di fiuto politico ce l’ha, se non altro per stare in pasta da trent’anni – ha capito benissimo a chi doveva addebitare la sconfitta, e quindi con chi doveva prendersela. In qualche modo.
Ma la Montaruli? Le brucia cosa? La vittoria? Di cui dovrebbe ringraziarci più di chiunque altro?
Ma no.
Le brucia che io abbia osato pubblicare una lettera del suo attuale arcinemico (scusate il linguaggio da fumetti, ma la realtà questa è) Biagio Pellegrini.
E che ci abbia fatto su le mie considerazioni. Peraltro con mano particolarmente leggera, data la leggendaria fama di rompiballe dei “potenti” che mi accompagna – perché mi ero proposto anche come possibile mediatore, dato lo spettacolo poco edificante per la Città.
Aveva proprio ragione Pappagone: non si può fare un piacere a nisciuno. A nisciuno.
Nel merito entreremo poi. Quando gli atti che ora sono all’esame del Giudice si potranno pubblicare.
Per ora il Lettore attento sappia che il maggiore artefice del disastro cittadino e la maggiore artefice dell’attuale inconcludenza amministrativa (vox populi) hanno trovato il loro capro espiatorio.
Tutto è bene ciò che finisce bene. 🙂
Ma, secondo voi, anzi secondo te, Lettore: perché hanno scelto proprio me?