Signor Prefetto Spazzi via quell’Amministrazione

Esplosiva denuncia di Fiamma Tricolore sulla gestione, dichiarata ampiamente illegale, della spazzatura

Richiesta scioglimento Consiglio Comunale. Servizio di igiene urbana ASIPU


La denuncia di Ft (più giù riportata integralmente) :

L’appalto (milionario) della spazzatura, denuncia FT è illegittimo, conferito a soggetto pre-determinato, senza gara pubblica col pretesto di un’emergenza in realtà provocata ad arte, stra-pagato anche in presenza di violazioni contrattuali della controparte, con flussi finanziari illegalmente non tracciabili, nel complice silenzio dell’opposizione, per poter procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale alla Asipu, in danno e a spese del Comune di Ruvo.


L’accusa è pesante. La denuncia lunga e puntuale. E corredata di documenti a supporto delle accuse.

Se fossero vere anche solo un decimo delle accuse qui rivolte, tutta l’Amministrazione, maggioranza e opposizione, meriterebbe non solo di essere mandata a casa, ma cacciata con ignominia e disonore.

Noi attendiamo con ansia di sapere se e quanto ci sia di vero, con una replica che speriamo altrettanto puntuale e che fughi ogni dubbio.

Per quanto ci riguarda, come è noto, questa Amministrazione ha cessato di vivere nel febbraio scorso, di fronte all’ondata di 92 avvisi di garanzia che seguivano ai 28 dell’anno precedente.

Nonostante questo, l’Amministrazione rimane aggrappata con le unghie e con i denti a poltrone che ormai occupa immoralmente e contro la volontà della stragrande maggioranza dei ruvesi.


Ma, detto questo, MAI e poi MAI avremmo pensato neanche lontanamente a qualcosa anche di vagamente simile a quanto esposto in questa denuncia esplosiva.

Leggendo la quale vengono i peggiori pensieri.

Speriamo pertanto che i pubblici amministratori, Sindaco, Vicesindaco e compagnia bella, e magari il capo dell’opposizione, diano spiegazioni rapide, DO-CU-MEN-TA-TE  e convincenti.

Nel frattempo, è giusto che i Cittadini sappiano.


La denuncia di Fiamma Tricolore nei suoi punti di essenziale interesse pubblico:

1. il Comune ha affidato illegittimamente alla Asipu il servizio di nettezza urbana;

2. lo ha fatto in nome di una “urgenza” che non c’era, che comunque non avrebbe autorizzato il Comune a comportarsi in tal modo, e che è stata artificiosamente creata dall’Amministrazione stessa (“falso presupposto di una emergenza igienico sanitaria invece artatamente procurata e pianificata”);

3. l’Amministrazione infatti aveva – secondo la denuncia – già deciso di affidare l’appalto all’Asipu, pur in presenza di vincoli insormontabili di legge; e questo spiega tra l’altro perché la nuova impresa aggiudicatrice, la Tradeco, sia stata costretta a rinunciare: proprio per dar modo all’Amministrazione di poter dichiarare l'”urgenza” e quindi affidare il servizio al soggetto pre-determinato Asipu (“predeterminazione“).

4. Insomma una incredibile catena di illegalità il cui inquietante nucleo torbido è/sarebbe composto dall’Amministrazione comunale (in tutto o in parte) e da funzionari non si sa se complici, compiacenti o vessati e costretti a firmare l’illegalità.

5. E l’opposizione? All’inizio pungolava. Poi si è adeguata. Perché? – si chiedono i denuncianti.

In sintesi: plurime violazioni di leggi e regolamento che hanno caratterizzato l’operato dei soggetti coinvolti nel procedimento in questione. 

Dalla lettura dei documenti traspare chiaramente altresì la intenzionalità, ovvero la consapevolezza di procurare – attraverso le violazioni sopra delineate, ed in particolare attraverso la consapevole e reiterata omissione di atti dovuti (quelli diretti all’espletamento della procedura di evidenza pubblica) – un considerevole vantaggio patrimoniale a favore dell’ASIPU (individuato quale soggetto gestore sin dal giugno 2011, collocato in situazione di privilegio attraverso la surrettizia invocazione di una situazione di urgenza, necessità ed indifferibilità, costruita ad arte, ma insussistente);

6. il tutto ovviamente in danno e a spese dei Ruvesi.

Il testo completo (evidenziazione nostra per facilitare la lettura dei punti salienti).


S.E. Ill.mo Sig. Prefetto di Bari
p.zza Libertà , n° 1
fax 7 0 1 2 4 BARI

Ill.mo Sig. Procuratore Generale presso la Corte dei Conti
via Matteotti, n° 54
70100 BARI
prot. 039/08.09.14 

Oggetto: Comune di RUVO di PUGLIA: 1)Procedimento penale n.1333/2012 RGNR Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani. Informazione di garanzia e conclusione delle indagini preliminari del 7.2.2013, P.M. Dott. Antonio SAVASTA. Reati ex artt. 81-110 e 323 C.P.; 479 CP, nonché ex art.44 co.1 lett. C. DPR n.380/2001.2)Procedimento penale n.1334/2012 RGNR Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, P.M. Dott. Antonio SAVASTA. I°) Sollecito. Riscontro alla nota prot. 12768 del 23.06.2014 del Comune di RUVO di PUGLIA area 5 avvocatura. Richiesta scioglimento Consiglio Comunale. Servizio di igiene urbana ASIPU. Integrazioni.
* * *

Il sottoscritto Francesco Paolo Paparella, nella qualità di coordinatore cittadino pro-tempore, del Movimento Sociale Fiamma Tricolore, sezione “Gabriele d’ANNUNZIO”, via G. MENNA, n°43, RUVO di PUGLIA, con riferimento ai ben noti procedimenti in oggetto, facendo seguito alla pregressa, intercorsa corrispondenza, ad integrazione della adozione della procedura tesa alla dichiarazione di scioglimento del Consiglio Comunale.

Nell’ambito del Comune di Ruvo di Puglia, il Servizio di igiene urbana viene ancor oggi svolto, sin dal 19.12.2011, dall’Azienda Servizi Igiene e Pubblica Utilità di Corato (d’ora innanzi ASIPU)- azienda speciale (municipalizzata) facente capo al confinante Comune di Corato, in assenza di presupposta procedura di evidenza pubblica, in palese violazione delle disposizioni legislative che disciplinano gli affidamenti in house (affidamenti diretti) a società pubbliche strumentali di altro Comune, e sul falso presupposto di una emergenza igienico sanitaria invece artatamente procurata e pianificata.

Allo stato il servizio viene svolto persino anche in difetto di un provvedimento sindacale valido temporalmente: il tutto in aperto contrasto con le inderogabili disposizioni contenute in materia e dettate dal D.Lgs.n.163 del 2006 e successive modifiche ed integrazioni, nonché in violazione di molteplici norme e principi di legge di seguito richiamati, come meglio si cercherà di spiegare in prosieguo.

In precedenza il servizio di nettezza urbana del Comune di Ruvo di Puglia era stato svolto dall’ATI Lombardi Ecologia Srl-Ruta Ecologia Srl, in virtù di contratto (rep. 2743), avente ad oggetto l’affidamento in appalto del servizio di Nettezza Urbana, a far data dal 01.12.2006, sino al 18.12.2011.

L’andamento del rapporto con la precedente ATI affidataria, era stato per la verità caratterizzato da diffusa conflittualità, culminata -alla fine- con la domanda giudiziale di risoluzione del contratto promossa dall’ATI Lombardi -Ruta nei confronti del Comune di Ruvo di Puglia con atto notificato in data 12.5.2011 (1^ udienza di trattazione del 4.10.2011) dinanzi al Tribunale di Trani- Sez. Dist. Ruvo di Puglia , nonché con la pretesa di condanna dell’Ente al risarcimento danni nella misura richiesta di Euro 2.000.000,00 (duemilioni/oo).

A seguito della situazione così determinatasi, essendo del tutto evidente che il rapporto con la precedente affidataria non avrebbe potuto proseguire, l’allora dirigente ad interim alle attività produttive (Ing. M. Stasi) del Comune di Ruvo di Puglia, già con nota del 06.09.2011,prot. 18395, rappresentava al Sindaco ed ai componenti della Giunta la necessità di assumere con urgenza decisioni per la indizione di apposita gara per l’affidamento del Servizio di NU.

Tale nota, non solo è rimasta del tutto trascurata e sottaciuta, ma dimostra come fosse perfettamente chiaro agli Organi del Comune di Ruvo di Puglia ed al Segretario Generale, già dal 6.9.2011 ( e quindi oltre cento giorni prima del termine) che dovessero attivarsi le procedure per la indizione della gara, attesa la scadenza prevista per il successivo 18.12.2011, termine fisiologico del contratto in essere con l’ATI Lombardi-Ruta .

In vista della imminente scadenza la questione veniva peraltro formalmente sottoposta alla attenzione del Consiglio Comunale (organo competente in materia, sia per l’affidamento del servizio pubblico locale che per l’approvazione di tutti gli atti connessi al relativo bando di gara, ex art.42 comma 2 lett. e D. Lgs. n. 267/2000), mercè richiesta di convocazione urgente presentata dai consiglieri di opposizione in data 9.12.2011 e ciò -si badi bene- ancora una volta, prima della scadenza contrattuale (mentre dopo la ridetta scadenza e la tardiva convocazione del Consiglio Comunale, per la data del 21.12.2011, i consiglieri di opposizione si erano comunque peritati di suggerire una proposta di deliberazione di consiglio comunale, di rigetto del contratto in data 18.12.2011 con l’ASIPU).

Senonchè, quasi contestualmente, pur in assenza di qualsivoglia atto di indirizzo del Consiglio Comunale, ovvero almeno della Giunta, il Segretario Generale del Comune aveva avviato di fatto, le procedure per l’affidamento diretto all’ASIPU Srl di Corato, sulla base di presupposti del tutto inesistenti ed errati, quali l’urgenza ed indifferibilità e la pretesa di ricondurre l’affidamento del servizio in questione alla categoria degli atti puramente gestionale (esautorandosi quindi il Consiglio Comunale da competenze esclusive e per nulla fungibili; cfr. nota del Segretario prot.25826 del 5.11.2011, rectius 5.12.2011).

Si noti che, contrariamente all’operato degli amministratori e del Segretario Generale del Comune di Ruvo di Puglia, altri Comuni appartenenti allo stesso ambito territoriale (ATO BA/1), in prossimità della scadenza dei rispettivi contratti di appalto per l’affidamento del servizio pubblico di nettezza urbana, si erano attrezzati tempestivamente: avevano cioè predisposto in tempo utile gli atti di competenza del Consiglio Comunale e, di poi, della Giunta Comunale ed, indi, dei dirigenti dei settori interessati, ai fini della indizione della nuova gara ad evidenza pubblica .

L’attuale situazione (affidamento diretto ed in assenza di gara), dopo l’indicato atto preparatorio del Segretario Generale, ha quindi potuto concretamente configurarsi solo per effetto della strumentale emanazione di una ordinanza sindacale, la n.46 del 16 dicembre 2011, a firma del Sindaco del Comune di Ruvo di Puglia, mercè cui si disponeva l’affidamento temporaneo del servizio e sino alla data del 31 marzo 2012 alla ridetta ASIPU, invocandosi surrettiziamente in tale atto-  l’art. 50 del D.L.vo n.267/2000 e l’art. 191 del D.L.vo n.152/2006.

In particolare l’ordinanza sindacale n.46 prefigurava una “situazione di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente” e “la impossibilità di provvedere altrimenti”.

Lo stesso provvedimento, invocando l’art. 50 TUEL presuppone la ricorrenza dell’ipotesi di emergenze sanitarie e di igiene pubblica (da affrontare col rimedio delle ordinanze contingibili ed urgenti) e, nel richiamare l’art. 191 del D.Lg.s 152/2006 presuppone altresì la ricorrenza di una ipotesi di “situazione di eccezionale ed urgente necessità; dispone quindi il ricorso temporaneo alla forma di gestione dei rifiuti solidi urbani ivi configurata, mercè l’intervento dell’ASIPU nell’attività di raccolta dei rifiuti “secondo le modalità ed alle condizioni economiche già regolate dal contratto in data 6.11.2006, racc. 27432” e l’intervento diretto del Comune nei rapporti con l’impianto di bacino.

Il rapporto con la Ditta ASIPU veniva poi concretamente regolato con la sottoscrizione del contratto di servizio n.1707 del 18.12.2011, che lungi dal riprodurre il contenuto del precedente contratto in data 6.11.2006 e relativo capitolato, se ne discostava in punti significativi, come espressamente riconosciuto anche dal Collegio dei revisori del Comune di Ruvo di Puglia ed in particolare nella parte in cui si ometteva il riferimento alle penalità da applicare all’azienda in caso di disservizio.

Negli atti allegati al contratto intercorso con ASIPU erano poi indicati, tra l’altro i mezzi e attrezzature (tra cui i cassonetti) ed i costi di ammortamento per l’acquisto dei medesimi.
Sta di fatto che la presupposta ordinanza sindacale n. 46 del 2011 non era, e non è, conforme ai criteri indicati nella determinazione 1/04 del 14 gennaio 2004 dell’Autorità di Vigilanza Contratti Pubblici.

L’ordinanza sindacale, al contrario di quanto ivi surrettiziamente affermato, non poteva essere destinata a far fronte ad emergenze sanitarie o di igiene pubblica, posto che la ricorrenza dei requisiti dell’urgenza e della necessità veniva categoricamente esclusa da un atto formale, e precisamente la n. prot.18395 del 6.9.2011 a firma del Dirigente ad Interim del Comune di Ruvo di Puglia.

Detta nota era stata indirizzata dal Dirigente in questione ben tre mesi prima della scadenza del contratto di affidamento del servizio, all’epoca in essere tra il comune di Ruvo di Puglia ed il soggetto gestore del servizio, l’ATI Lombardi Ecologia Srl – Ruta Ecologia Srl.

L’insussistenza dei requisiti dell’urgenza ed indifferibilità, peraltro, appare confermata per tabulas anche dalla lettura della nota prot. n.5551 del 27.2.2012 a firma del Responsabile IV Settore Servizi Esterni ed al Pubblico del Comune di Terlizzi, inoltrata al Collegio dei Revisori del medesimo Comune: al contrario l’esame di tale documento ha consentito di apprendere senza dubbi di sorta che, sin dal mese di giugno 2011 era stato invece consapevolmente pianificato l’affidamento del servizio di igiene urbana da parte del Comune di Ruvo di Puglia all’ASIPU di Corato“così come descritto nella deliberazione n.15 dall’ATO BA/1 in data 29.06.2011”.

Simile predeterminazione, così come emergente dalla piana lettura degli atti in questione, è stata misconosciuta e sempre occultata dagli Amministratori del Comune di Ruvo di Puglia e dal Segretario Comunale (anche nel carteggio successivo alla emanazione dell’ordinanza contingibile ed urgente), in modo tale da poter pervenire alla emissione di un provvedimento (l’ordinanza sindacale n.46 del 16.12.2011), che in quanto contingibile ed urgente avrebbe dovuto essere effettivamente giustificata da presupposti (inesistenti nella fattispecie) che sono l’esatto contrario della predeterminazione e pianificazione (quivi rinvenibili).

Per effetto dalla ordinanza n.46/2011 il Comune di Ruvo di Puglia procedeva quindi alla sottoscrizione – a trattativa privata- di un contratto con la Ditta ASIPU di Corato, avente efficacia limitata nel tempo sino al 31.3.2012.

Con tale contratto, tra l’altro l’ ASIPU assumeva l’obbligo di acquistare mezzi ed attrezzature nella misura indicata nella medesima convenzione ed il cui ammortamento costituisce quota del corrispettivo mensilmente erogato dal Comune di Ruvo (€ 191.849,17 , iva inclusa), così come è possibile evincere dalla lettura degli allegati al contratto del 18.12.2011: mezzi ed attrezzature mai acquistati, nonostante la quota di ammortamento venga regolarmente incassata con il corrispettivo mensile!

Successivamente, con ordinanza sindacale n.11/2012 del 30.3.2012 il servizio di igiene urbana veniva affidato in proroga alla medesima ASIPU, sino al 31 agosto 2012.

Dopo tale data non è più intervenuta alcuna ordinanza sindacale di proroga del precedente contratto, né è mai stato sottoscritto altro contratto, sicchè in difetto del titolo giuridico il servizio viene di fatto sino ad oggi espletato dalla ASIPU che continua a percepire il corrispettivo mensile di Euro 191.849.17 (iva inclusa), dal Comune di Ruvo di Puglia.

Quest’ultimo a sua volta continua ad erogare mensilmente a mezzo di semplice determinazione dirigenziale, somme ingenti, senza alcun atto e/o provvedimento fondativi e, per oltre un anno, persino in violazione delle norme sulla tracciabilità dei flussi finanziari, come si avrà modo di spiegare meglio in prosieguo (il mancato rispetto degli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari ex Legge 136/2010, come modificata dall’art. 7-comma 1- della Legge 217/2010, è motivo di nullità assoluta di un appalto di servizio pubblico in essere).

E’ accaduto, invero, che a ridosso della scadenza del 31 agosto 2012 il Comune di Ruvo di Puglia ha tardivamente indetto una procedura di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento dei servizi di igiene urbana e complementari, prorogando – contestualmente – già con nota del Segretario Generale del 10.8.2012, gli effetti dell’ordinanza sindacale n.11/2012 “per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura concorsuale e per l’affidamento conseguente”.

La gara ad evidenza pubblica è stata di poi espletata, ma la ditta risultata aggiudicataria TRA.DE.CO Srl di Altamura, con nota rimessa solo in data 12.3.2013 e protocollata il successivo 15.3.2013 ha tardivamente comunicato di non poter procedere alla sottoscrizione del contratto in considerazione della antieconomicità del medesimo: sta di fatto che tale nota è pervenuta oltre una settimana dopo la data del 6.3.2013, riportata nel riscontro a firma del Segretario Generale, facente seguito all’ennesima sollecitazione pervenuta dai consiglieri di opposizione.

Sicchè la nota della TRA.DE.CO Srl, costituisce – curiosamente – una sorta di postumo avallo rispetto al riscontro fornito anticipatamente dal Segretario Generale, evidentemente dotato di poteri di divinazione.

Sta di fatto però che il servizio continua ancor oggi ad essere gestito dalla ASIPU, cioè da una società municipalizzata pubblica di altro Comune (nella fattispecie del Comune di Corato) che giammai avrebbe potuto, e potrebbe ancor oggi, svolgere un servizio pubblico a rilevanza economica per conto di altro Comune ( nella fattispecie del comune di Ruvo di Puglia), in difetto, peraltro, ancor oggi di qualsivoglia contratto ed atto autorizzativo, mentre i tempi necessari per l’affidamento si sono rivelati, sin da subito, tutt’altro che quelli strettamente necessari.

Sin dal dicembre 2011, ad oggi, svariate sono state le sollecitazioni, le interrogazioni e gli atti di impulso provenienti dai consiglieri di opposizione e diretti, di volta in volta, al Sindaco, al Segretario Generale, al Dirigente ad interim dei settori interessati, nonché ai competenti organi di Vigilanza e Controllo – all’Autorità di Vigilanza Contratti Pubblici, alla Procura Generale presso la Corte dei Conti, alla Prefettura di Bari ed ai componenti del Collegio dei revisori di Ruvo di Puglia- dirette a sollecitare il rigoroso rispetto della inderogabile normativa per l’affidamento di un servizio essenziale, quale quello della nettezza urbana.

Il Comune di Ruvo di Puglia, ha quindi surrettiziamente fatto ricorso allo strumento dell’ordinanza contingibile ed urgente, al di fuori delle ipotesi normativamente previste e, soprattutto, simulando una situazione di urgenza ed indifferibilità del tutto inesistente, essendo invece ben noto il termine di scadenza del contratto con il precedente affidatario, e nella piena consapevolezza della preordinazione dell’affidamento all’ASIPU sin dal giugno 2011 non solo non si è immediatamente attivato, ma non ha neppure mai seriamente dato corso alla indizione delle procedure di evidenza pubblica per l’affidamento del servizio in oggetto; avrebbe dovuto rifuggire dal procedere con il sistema della trattativa con una ditta municipalizzata facente capo ad un diverso Comune, in quanto non trattasi di ipotesi di affidamento“in house; avrebbe dovuto richiedere il rigoroso rispetto del contenuto del contratto in essere con la precedente ditta affidataria e, quindi, provvedere alla irrogazione di sanzioni per effetto del mancato raggiungimento degli obiettivi, mentre in difformità dal contenuto dell’ordinanza sindacale n.46/2011, il contenuto del contratto intercorso con la ASIPU Srl è significativamente diverso proprio in tema di controlli e vigilanza sul servizio e potere sanzionatorio; avrebbe dovuto pretendere l’acquisto di mezzi ed attrezzature, analiticamente indicati nell’allegato al contratto sottoscritto con la ASIPU, beni mai acquistati dalla affidataria, in relazione ai quali quest’ultima incassa regolarmente con cadenza mensile quote di ammortamento inglobate nel corrispettivo mensile; avrebbe dovuto, in alternativa, astenersi dal pagamento dell’importo relativo alle quote di ammortamento di mezzi ed attrezzature mai acquistati; avrebbe dovuto garantire sin dall’inizio la tracciabilità dei flussi finanziari, trattandosi di ipotesi affatto diversa da quelle consentite ex L. 136/2010, mentre sin dal primo momento, e per oltre due anni, il pagamento è avvenuto in assenza di qualsivoglia strumento di tracciabilità ed in base a mere“determinazioni dirigenziali di settore, carenti di atti e provvedimenti autorizzativi presupposti, anche solo di rilevanza interna all’ente!

Al contrario, allorquando al Sindaco è stata richiesta l’adozione di iniziative in danno dell’ASIPU (ad es. per la mancata collocazione dei cassonetti e la rimozione di quelli preesistenti,) in conseguenza di palesi inadempienze contrattuali, l’Autorità investita della richiesta, non solo non ha adottato misure efficaci, ma ha assunto un atteggiamento comprensivo e giustificatorio nei confronti dell’affidataria, in contrasto (e palese disparità di trattamento) con le iniziative assunte in danno della precedente ATI Lombardi-Ruta (in forza del contratto in vigore con la stessa ATI); nella circostanza peraltro, il Sindaco, ha anche omesso l’adozione di doverosi provvedimenti per la risoluzione della specifica problematica (ad es. emissione di ordinanza sindacale per la rimozione dei vecchi cassonetti).
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Alla luce di quanto sopra esposto, emergono con evidenza le plurime violazioni di leggi e regolamento che hanno caratterizzato l’operato dei soggetti coinvolti nel procedimento in questione. 

Dalla lettura dei documenti traspare chiaramente altresì la intenzionalità, ovvero la consapevolezza di procurare – attraverso le violazioni sopra delineate, ed in particolare attraverso la consapevole e reiterata omissione di atti dovuti (quelli diretti all’espletamento della procedura di evidenza pubblica) – un considerevole vantaggio patrimoniale a favore dell’ASIPU (individuato quale soggetto gestore sin dal giugno 2011, collocato in situazione di privilegio attraverso la surrettizia invocazione di una situazione di urgenza, necessità ed indifferibilità, costruita ad arte, ma insussistente): in tal modo si è arrecato, altresì, un danno ingiusto al Comune di Ruvo di Puglia, deprivato anche di importanti strumenti di controllo contrattuale e sanzionatorio, nonché danneggiato dalla reiterata omissione di condotte vincolate.

La preferenza accordata all’ASIPU, sotto diverso profilo, oltre che concretare svariate forme di violazione di legge, integra altresì una fattispecie di consapevole alterazione del funzionamento del libero mercato (garantito all’epoca dall’espletamento della procedura di evidenza pubblica, ora invece temporaneamente impedita per intervenuta legislazione Regionale in attesa della approvazione definitiva del piano regionale dei rifiuti), con ulteriore pregiudizio economico (sul piano delle condizioni più sfavorevoli e della qualità del servizio) in danno del Comune di Ruvo di Puglia.

La ricorrenza di tali elementi, consente di configurare la possibile ipotesi di illiceità e illegalità .
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Considerazioni finali: “RUVO di PUGLIA: la gallina dalle uova d’oro.

Dal mese di giugno del 2012 viene svolto il servizio di igiene urbana senza che il medesimo sia supportato da alcun contratto come il legislatore prevede per gli Enti Pubblici.

Tale situazione, anomala dal punto di vista amministrativo, è aggravata dal fatto che non tutte le attività, peraltro analiticamente previste nell’ambito del contratto inizialmente stipulato con l’ASIPU di Corato, sono state svolte durante un biennio.

Ciò che desta irritazione nel cittadino è determinato dal fatto che non si è a conoscenza né di contestazioni formali operate nei confronti dell’ASIPU, né di applicazione di penalità con conseguenti decurtazioni dei canoni mensilmente corrisposti in favore dell’ASIPU.

In particolare si segnala che il lavaggio e sanificazione dei cassonetti stradali non viene effettuato da tempo e che gli interventi di derattizzazione e disinfestazione sono latitanti tant’è che, molti visitatori del Civico Cimitero negli ultimi giorni sono dovuti ricorrere alle cure mediche farmacologiche perché assaliti da zanzare.

Nonostante un notevole incremento delle spese d’investimento previste nel piano economico finanziario dell’anno duemilatredici (2013), piano predisposto dall’ASIPU ed approvato, a maggioranza, nel Consiglio Comunale, non si sono visti utilizzi di automezzi ed attrezzature “NUOVE” se non l’installazione di alcuni cassoni in plastica lungo i corsi cittadini ed eliminati dopo pochi mesi.

I rapporti di natura economica fra Comune di Ruvo ed ASIPU non sono noti tant’è che non vengono, da oltre un anno e mezzo, pubblicati gli atti amministrativi riguardanti i canoni che vengono, questo è certo, mensilmente erogati in favore del gestore del servizio di igiene urbana.

La cosa molto strana è che inizialmente le forze di opposizione hanno pungolato in tutti i possibili modi l’Amministrazione ma, da un anno a questa parte, detta azione non viene più espletata e sembra essere stato stretto un patto di non belligeranza fra maggioranza ed opposizione.

Cosa ci sia sotto non è dato sapere.

Una cosa è certa il servizio è scadente ed alcune attività previste non vengono svolte nonostante l’erogazione integrale del canone mensile.

Interrogativi spontanei per il cittadino di comune buon senso.

Si chiede di conoscere:
-Il motivo per cui non vengono pubblicate le determinazioni inerenti la liquidazione del canone mensile che viene corrisposto in favore dell’ASIPU per il servizio riguardante i rifiuti solidi urbani.
-Quale sia il contratto in essere fra il Comune di Ruvo di Puglia e l’ASIPU per l’espletamento del servizio di igiene urbana.
-Da quanto tempo non vengono lavati i contenitori stradali dei rifiuti indifferenziati.
-Per quale motivo non vengono eliminate le erbe infestanti presenti ai piedi di muri e marciapiedi lungo le strade cittadine.
-Quali e quante contestazioni sono state formalmente notificate all’ASIPU per il mancato svolgimento di attività facenti parte del servizio di igiene urbana.
-Quali siano le spese sostenute dall’ASIPU per l’acquisto di mezzi ed attrezzature a fronte del piano economico finanziario allegato al bilancio di previsione dell’anno 2013 (duemilatredici).
-Quali siano le penalità applicate dall’Amministrazione nei confronti dell’ASIPU ed a quanto ammontano le trattenute operate mensilmente sui canoni mensili corrisposti in suo favore.

SI CHIEDE,
in ogni caso, l’adozione delle doverose misure sanzionatorie a carico degli organi e cariche comunali, a fronte delle reiterate violazioni denunciate le quali, peraltro, sembrano prefigurare interessi di tipo esclusivamente privatistico e settoriale a danno della collettività, con il grave assoggettamento di organi e cariche, così deviati dalle loro funzioni, a logiche politiche meramente spartitorie.
Si chiede pertanto di ricevere formale riscontro in ordine alla presente istanza, nei termini di cui agli artt. 3 e ss L.241/90.
Per i plurimi profili sopra sunteggiati la presente viene rimessa, per opportuna conoscenza alle Autorità in indirizzo, affinché edotte della questione e dei delicati profili coinvolti, possano attivare – ove ne ricorrano i presupposti – le opportune iniziative di controllo e/o sostitutorie e/o sanzionatorie.

Deferenti saluti.

Movimento Sociale Fiamma Tricolore
il coordinatore cittadino
Francesco Paolo PAPARELLA