Occhio al 24 febbraio
Abbiamo già fatto una proposta simile l’anno scorso. Senza successo.
Un altro anno è passato e la situazione è ancora più disastrosa – proprio come avevamo previsto. Perché purtroppo è una previsione facile per chi conosce un minimo le cose.
Sappiamo come andrà anche questa volta. Ma la facciamo lo stesso. Una proposta all’Amministrazione. Maggioranza e opposizione. Supponendo siano cose diverse…
Dimettetevi entro il 24. Il 23 sarebbe perfetto: 512 anni dopo la distruzione della Città ad opera degli spagnoli, contro i francesi, ma a spese dei ruvesi. Un classico. Così va la Storia, questa sconosciuta.
Ma tornando a noi. La nostra proposta è questa. Infatti abbiamo detto proposta: non una mera richiesta. Le dimissioni sono il primo passo.
Si andrebbe così ad elezioni a maggio, insieme alle regionali.
Proponiamo di formare una lista civica di salvezza cittadina. Che faccia fronte al Dissesto, non solo finanziario, e alla Ricostruzione civile, economica, politica e morale del tessuto cittadino. Pochi punti, ma fondamentali.
Nella Giunta l’uomo più rappresentativo dell’attuale maggioranza; il suo omologo della minoranza e il resto scelto tra i Cittadini più competenti. Magari con primarie.
Con un Sindaco, ovviamente, che abbia dato decisiva prova di autorevolezza, capacità, conoscenza dei problemi, pragmatismo, di indipendenza super partes e di attaccamento al bene comune.
È l’unica via per tentare di evitare il tracollo finanziario o quanto meno gestirne le conseguenze con la dovuta efficienza.
L’unica via attraverso cui i vari responsabili del disastro e quelli che non hanno saputo evitarlo possano riscattarsi e dimostrare almeno la loro buona fede.
Non ultimo, l’unica via attraverso cui possano uscirne senza farsi politicamente male, e forse giuridicamente.
Accoglieranno la proposta? Ovviamente no.
Ma ci sembrava nostro dovere farla.
E poi, fino al 24, chissà. Ci sono tante notti a portar consiglio…;)
Il nome? Noi la chiameremmo LUCE. Lista Unitaria per una Città Europea. Certo, dal medioevo clientelare all’Europa il passo è lungo. Dal disastro al rifiorire, lunghissimo.
Ma è proprio questo che lo rende interessante. No?
m. a.