E ORA A CASA. I CITTADINI LICENZIANO I POLITICI

SMANTELLATA DAGLI ELETTORI LA COSCA VENTENNALE, L’INNOMINABILE CARCIOFAIA CHE ACCOMUNA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE



I numeri hanno una logica spietata. Senza emozioni. Inattaccabile.

E quei numeri dicono che i Ruvesi hanno clamorosamente BOCCIATO l’intera dirigenza politica cittadina, maggioranza e opposizione (se mai termine fu più improprio…).

Solo il 48% è andato a votare. Meno della metà. La minoranza assoluta.

Il nostro appello, Niente referendum, Niente Voto, è stato raccolto. 

Cittadini a cui è stata tappata la bocca sul sacrosanto referendum relativo a Piazza Matteotti, hanno tolto la parola a questa dirigenza di incapaci e chiacchieroni. Ai signori dei 120 (centoventi!) avvisi di garanzia; ai signori dei 30 (trenta!) milioni di debito per disastri loro, ma a carico nostro; ai signori dello stupro continuo di piazze, leggi, legalità (vedi alla voce Revisori dei Conti). 

I Cittadini li hanno licenziati. O come si dice oggi, asfaltati.

La nostra seconda indicazione, Patruno, l’unico candidato abbastanza serio da prendersi l’impegno di difendere Piazza e Democrazia in questa Città, ha ottenuto ben 204 voti, il secondo più votato della lista pd, la più tosta. 

Nessuno dei sedicenti big di partito lo ha sostenuto. Quindi il nostro appello, nonostante il pochissimo tempo, ha avuto qualche effetto. I Cittadini hanno capito.

E dov’erano invece i (si fa per dire)  big dell’Amministrazione, maggioranza e opposizione?

Si sono sparpagliati a sostenere ciascuno il suo: chi Loizzo (il più supportato e quindi votato con la miseria, per il partito di maggioranza, di 446 voti); chi Minervini, che ciononostante non è andato oltre un miserrimo 133, a pochissima distanza dal povero Spinelli, mandato allo sbaraglio da una dirigenza irresponsabile e che ha comunque racimolato, da solo, 107 non disprezzabili voti.

E qualcun altro invece sosteneva l’ineffabile Veronico, l’uomo che più di tutti è responsabile dell’inefficienza del Parco Alta Murgia, portandolo a uno stratosferico… 67. No, non è un errore: sessantasette voti. 

L’uomo che aveva dichiarato che in caso di elezione NON avrebbe rinunciato all’attuale poltrona del Parco: meglio tenere il sedere su due sedie. A spese nostre.  Similes cum similibuis


Matteo crolla


Il povero Matteo, pallone completamente sgonfiato, si è fermato a 1587 voti. Molto poco, per il vecchio boss. 

Ma non avendo avuto il coraggio di affrontare la battaglia civile della Democrazia, è un risultato anche troppo generoso, pur nel suo aspetto di de profundis.

Tutti insieme, questi prodi di maggioranza e opposizione, anche aggiungendovi i 55 (sic!) voti dell’ineffabile ex prefetto Nunziante, l’uomo che non vide l’emergenza amianto né quella sicurezza ma scelse ottimamente il tempo per dimettersi e candidarsi…) tutti insieme fanno 2500 voti, più o meno. 


Una giunta di fantasmi


Vuol dire che il monocolore Pd attualmente in “maggioranza” conta ad esser larghi sul 10% dell’elettorato avente diritto. Dieci-per-cento.  

Il segno della più assoluta miseria propositiva e attrattiva. E questi dovrebbero avere ancora un altro anno di tempo per distruggere il resto?

Tutto il rimanente delle schede sparpagliato qua e là in mille rivoli. In mille orticelli. L’antico male ruvese, e non solo.

Come meravigliarsi che ora questo sistema venga sonoramente bocciato dai Cittadini?

Fino a ieri campavano di clientelismo, nepotismo, piccoli “favori”. privilegiavano la cosca e i servizievoli a spese dei liberi e meritevoli. Oggi pure, ma non possono farlo come ai bei tempi. E purtroppo sanno fare solo quello.

Così muore una cosca ventennale che ha divorato e distrutto la Città per comprare il suo consenso. Finché è durata. E finché è durata la Città da spolpare.

Il futuro sarà un’altra cosa. Un incubo, se li lasciamo fare.

Se ci svegliamo, una cosa migliore.
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