Ecco il discorso della Corona, il “manifesto” del neo-governatore della Puglia Michele Emiliano, pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Le intenzioni sono ottime, signor Presidente. Le sottoscriviamo in pieno.
Ora le si faccia corrispondere ai fatti, però. Ché belle chiacchiere ne abbiamo viste tante, da ogni parte, e il risultato è che la nostra splendida Regione sta morendo.
E la ragione principale per cui sta morendo, persino più grave dell’Ilva gravissima – la vera radice di tutti i mali, è la mancanza di democrazia.
L’esclusione dei Cittadini dal processo decisionale e la riduzione della Politica a giochino di appropriazione di circoli sempre più ristretti e ammuffiti – coi risultati che tutti vediamo.
Trovi la Cura, Presidente. E’ quella l’urgenza più grande.
Auguri e buon lavoro a Lei.
Mancavano tante persone ieri, volate via nel ciclo infinito del tempo e della vita, e nonostante le cercassi tra i volti di coloro che affollavano l’Aula Magna
della Corte d’Appello, non sono arrivate.
Serve a santificare il dono della vita.
Ecco perché deve dedicarsi soprattutto a coloro che non hanno potere, danaro e successo, agli ultimi, ai piccoli, agli sfortunati, ai malati, ai rifugiati, a coloro che vivono nelle infinite periferie del mondo, in auto o in piccole case popolari, rischiando ogni giorno di perdere il lavoro o di non trovarlo mai, sempre in bilico tra la voglia di educare i figli e quella di odiare tutto e tutti affiliandosi alla prima setta o cosca politica, mafiosa o religiosa che passa.
La politica è urgente, non ha alternative, è il mezzo per costruire la Pace, la Giustizia, l’Eguaglianza che consentono a ciascuno di godere delle ore di vita che ci sono concesse.
Nessuno potrà portarsi dietro il danaro o il potere che guadagnerà sottraendolo ad un’equa distribuzione tra i viventi.
Potrebbe invece provare la felicità estrema di compiere atti di umanità e di intelligenza generazionale per favorire l’esistenza dei contemporanei e anche di chi verrà dopo di noi.
La politica è dunque armonia, ricerca della concordia, della soluzione continua dei nodi e delle controversie utilizzando l’intelligenza collettiva per superare l’adolescenza di un’umanità che ancora una volta sta infiammando il mondo con nuove guerre diverse dal passato, ma non meno sanguinose ed inutili.
Noi siamo qui, in Puglia, nel tacco d’Italia, la culla della civiltà occidentale e della sua cultura, e possiamo dare senso alle nostre giornate lavorando sodo, pensando bene a ciò che facciamo, spezzando ogni giorno il pane con i nostri simili e col Creato.