CATANIA – … “falsificarono” i bilanci comunali per “occultare il disavanzo” ed evitare così oltre al dissesto finanziario la decadenza e l’incompatibilità da amministratori.
BILANCI PUBBLICI TRUCCATI. DOVE È SUCCESSO? COSA SI RISCHIA?
Il 14 settembre il Consiglio comunale discute l’approvazione del bilancio.
Del tutto casualmente ci è venuto, in omaggio a tanto eroismo, di indagare sulle conseguenze legali e penali dell’approvazione di un bilancio falso e taroccato: numeri a casaccio giusto per non essere commissariati e salvare la poltrona. In attesa di sbolognare il disastro a chi verrà dopo.
Sarà anche il nostro caso? Chissà. Speriamo di no.
Faranno bene ad approvarlo? O commetteranno un errore madornale e dovranno passare la vita a pagarlo?
Chissà.
Noi diamo loro qualche indicazione. Poi ognuno fa il suo destino.
Non vi preoccupate. Niente complessa dottrina. Solo casi concreti, avvenuti e che accadono.
Roba tipo… contabilizzare entrate immaginarie e molto, molto altro ancora.
Puntata 1/6.
LA SENTENZA
Catania, bilanci del Comune “truccati”
condannati Scapagnini e due giunte
Due anni e nove mesi all’ex sindaco e ai due esecutivi da lui presieduti che tra il 2004 e il 2005 “falsificarono” i bilanci di Palazzo degli Elefanti per “occultare il disavanzo” ed evitare il dissesto. Il tribunale è andato oltre la condanna a due anni e quattro mesi richiesta dal pm per Scapagnini
CATANIA – Umberto Scapagnini e le due giunte municipali di Catania da lui guidate “falsificarono” i bilanci comunali del 2004 e 2005 per “occultare il disavanzo” ed evitare così oltre al dissesto finanziario la decadenza e l’incompatibilità da amministratori.
Un buco in bilancio colmato con il finanziamento di 140 milioni di euro deciso dal governo Berlusconi* e prelevati dai fondi Fas.
Lo ha stabilito il giudice monocratico Alfredo Cavallaro che, oggi pomeriggio, ha condannato l’ex sindaco e tutti i componenti che presero parte ai due esecutivi a due anni e nove mesi.
Sconto di sei mesi di pena, e dunque condanna a due anni e tre mesi invece per coloro che parteciparono solo all’ultima giunta.
Condanna pesante per due motivi: prima di tutto perché i pubblici ministeri avevano chiesto la condanna a due anni e 4 mesi per l’ex sindaco Umberto Scapagnini e due anni per tutti gli assessori: dunque, il tribunale è andato oltre; poi perché il processo già in fase di udienza preliminare aveva perso uno dei due reati che venivano contestati.
Il giudice dell’udienza preliminare, infatti, aveva prosciolto tutti per l’abuso rinviando a giudizio solo per il falso.
Il processo per il buco in bilancio al comune di Catania è durato due anni: secondo i magistrati, la giunta Scapagnini nel formulare il bilancio del 2004 avrebbe previsto una copertura del disavanzo di 40 milioni di euro indicando vendite di immobili che non potevano avvenire.
Stesso discorso e stesso disavanzo per il rendiconto 2005. Nell’inchiesta entrò anche “Catania Risorse” la società creata dal comune per vendere immobili e fare cassa. Beni risultati però inalienabili. Secondo, l’accusa, dunque, i bilanci erano stati truccati ad arte.
* (a carico di tutti gli italiani, nota di RuvoLibera)
(10 ottobre 2011)
Fonte: repubblica