BILANCI PUBBLICI TRUCCATI. DOVE È SUCCESSO? COSA SI RISCHIA?
Puntata 4/6.
Gli ispettori del Governo: falso in bilancio a Nardò
di Erasmo MARINAZZO
NARDO’ – Tre inchieste per stabilire se l’amministrazione comunale di Nardò falsificò il bilancio di previsione del 2012 per rispettare il “Patto di stabilità”. Indagano la Procura di Lecce, la Procura della Corte dei Conti e l’ispettorato della funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei Ministri.
E una nota di cinque pagine inviata da quest’ultimo organismo a Palazzo Personè per sollecitare chiarimenti, il viceprefetto Aldo Aldi parla senza mezzi termini di bilancio falso e ma anche della mancata riduzione del 30 per cento delle indennità degli amministratori quale sanzione per non aver ottenuto i requisiti previsti dal “Patto di stabilità”.
Che ribaltando la questione sul fronte dell’inchiesta penale, il falso in bilancio è l’ipotesi di reato ravvisata dal pubblico ministero Antonio Negro per gli accertamenti affidati ai finanzieri della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di finanza diretti dal tenente colonnello Francesco Mazzotta.
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E per questo le Fiamme Gialle hanno sentito come persona informata sui fatti il segretario generale Giuseppe Leopizzi, dopo le acquisizioni delle scorse settimane di tutta la pratica dell’iter amministrativo. E chiarimenti potrebbe fornirli presto anche il presidente del collegio dei revisori dei conti, Alessandro Sanasi: vuoi per l’obbligo di certificare la regolarità dei bilanci ma anche per la scelta di presentare un esposto per “danno erariale” alla Corte dei Conti.
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Dunque, l’ispettorato della funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei ministri ha bacchettato l’amministrazione del sindaco Marcello Risi. Ed ha fatto notare che per i primi dieci mesi del 2012 non siano stati decurtati del 30 per cento i compensi degli amministratori e del sindaco, nonché i gettoni di presenza dei consiglieri comunali, in osservanza alle sanzioni previste per lo sforamento del patto di stabilità.
La restante parte di accertamenti è nelle mani della giustizia penale e contabile.
Fonte: Quotidianodipuglia.it
Sabato 03 Gennaio 2015 alle 20:56