Uno degli ex assessori vergognosamente defenestrati ed additati perciò al pubblico ludibrio come responsabili di fatto dello sfascio di cui invece il sindaco, che è di gran lunga il più responsabile di tutti – non vuol prendersi alcuna responsabilità –
uno di quegli assessori ci fa sapere per vie traverse dello sgomento dei condannati, ci chiede il “nome” del beneficiario della proposta di nomina all’urbanistica e fa un’ipotesi.
Cioè che si sia sviluppato un patto sotterraneo Pd-Forza Italia o Pd-centrodestra (espressioni simili ma non sovrapponibili, perché nella seconda entrerebbe il povero Matteo, che da 5 anni elemosina l’assessorato all’Urbanistica e darebbe qualunque cosa per averlo, per provare definitivamente la sua incapacità e portare a termine l’orrore iniziato vent’anni fa).
Il fatto che sia stata allontanata/cacciata tutta l’ala anti-matteana magari può aiutare a capire quale sia la “strategia” residuale o meglio il delirio della cosca ormai alla disperazione.
Buongiorno, assessore
Ora, a questo assessore solo tardivamente critico verso i suoi ex compari, molto amichevolmente vorrei dire: e tu mo’ ti svegli?
L’assessore in questione infatti è tra i protagonisti delle ultime oscenità: lo scempio della Piazza, il Referendum negato, lo strafregarsene delle scuole a portata di amianto ecc…
Non solo: è l’assessore che ha fatto da parafulmine e “retto la botta” a questa sgangherata crocchia di poltronisti, facendo agli occhi dell’opinione pubblica la parte del cattivo.
Ora, quando non serve più – come si dice ad Oxford – un bel calcio in culo.
Come agli altri quattro. Che però appaiono più deboli, quindi più ricattabili, quindi più recuperabili in cambio di obbedienza.
Non all’altezza.
Ora, non si pensi che ci facciamo prendere dalla tenerezza per gli sconfitti. Almeno non più del necessario.
Rimane che tutti gli assessori sono stati mediocri o peggio, e tutti drammaticamente non all’altezza del compito.
D’altra parte, un ex preside di istituto tecnico all’Urbanistica, un architetto ai Servizi sociali, un veterinario alla Cultura, un sindacalista al Commercio – che razza di risultati potevano dare?
La scelta sistematica degli incompetenti di partito a scapito dei capaci e meritevoli, a questo ha sempre portato, a questo porta, a questo porterà: alla distruzione di tutto. E infatti…
E l’assessorato al Bilancio? C’è bisogno di altri giudizi che quelli, drammatici, dei Revisori e della Corte dei Conti? O del papocchio incredibile che hanno avuto il coraggio di approvare nonostante l’evidenza del FALSO, secondo i parametri della stessa Corte?
Frate Matteo
Ci si aspettava mediocrità, al massimo una stentata sufficienza. Ma loro ne sono rimasti molto lontani, meritandosi un giudizio complessivamente men che scarso. Perché l’impegno (quando c’è stato) non basta, e la preparazione non si improvvisa.
Specie se la squadra ha una guida come Ottombrini, cioè nessuna guida.
Ed è proprio questa, la salvezza del più impresentabile del mazzo, come quasi cinque anni di disastri dimostrano, la chiave per spiegare la situazione.
Ottombrini mira ed essere rieletto ed ha perciò mezzo partito contro. Se non di più. Tutti gli aspiranti satrapi e minisatrapi non meno arroganti e incompetenti che perciò, giustamente, vorrebbero fregargli il posto.
Senza contare che quel partito a Ruvo è un morto che cammina, completamente screditato, primo responsabile del disastro e di conseguenza ai minimi storici.
Forse l’agitare delle deleghe, il tiremmolla le tolgo – non le tolgo, è un modo per stringerli e costringerli all’obbedienza, visto che nel Pd ormai ognuno fa partito a sé, pieni come sono di appetiti e deliri in vista del 2016.
Ma questa ipotesi fa a pugni con i rumors che danno gli esclusi in congiura per vendicarsi del calcio di cui sopra e far fuori il sindaco.
Al quale sindaco pertanto non resta che la via dell’accordo trasversale. Un Patto del Nazareno de noantri. Tanto possono i cattivi esempi nazionali.
Oppure il non meno inconfessabile accordo con frate Matteo, il questuante scalzo che da quasi 5 anni elemosina quel famoso ufficietto all’Urbanistica in cambio di… qualunque cosa.
Bastava guardare
Ma l’accordo, caro ex assessore, è piuttosto nei fatti, per chi solo apre gli occhi. E non è un’invenzione dell’ultima ora.
L’accordo è firmato con lo scempio della Rotonda.
L’accordo è nello strazio della Piazza-Cuore della Città. Nel Referendum negato su cui nessuno di quei polli e pollastri di ogni partito ha aperto bocca, neanche quelli della sedicente opposizione che vi si sarebbero dovuti lanciare a tuffo.
Neanche quelli della sedicente sinistra – Dio li perdoni – i dissidenti interni ed esterni, che provano a spacciarsi per anime belle, che fanno vuota propensione di antifascismo e democraticità, quanto gliene viene tornaconto; ma hanno assistito da par loro, senza muovere un dito, al brutale manganellamento di 1200 firme e della Democrazia in Città.
Sono loro, i sedicenti e millantanti (Dio li strafulmini) eredi di Gramsci, i più vergognosamente colpevoli di tutti.
Frate Matteo li chiamava “comunisti con la pancia piena” vent’anni fa. Si vede che la fame è rimasta. E la pancia, perso ogni pudore, scoppiata.
L’accordo è nel silenzio sul Bilancio Truccato, chiaramente FALSO secondo i parametri della Corte dei Conti. Un orrore mefitico su cui ogni opposizione appena decente, interna ed esterna, si sarebbe buttata a razzo.
E loro? Silenzio.Complicità. Inciucio come sempre.
Il triangolo no
A proposito della domanda, caro Assessore-pentito-defenestrato, su chi sia il beneficiario della proposta di nomina all’Urbanistica…
Un medico? – giusto per proseguire nella scala degli orrori e delle incapacità?
Sbagliato.
La domanda giusta è: chi l’ha fatta, la proposta?
E guardate l’evidenza plastica di questa triangolazione: perché qui si scopre che un dirigente Pd chiama un dirigente Forza Italia e gli dice “hai un nome per il posto di…”. E il dirigente Fi si mette solertemente in cerca e telefona… beh, il resto lo si sa.
Ma la manovra è chiarissima, no?
Pd chiama Forza Italia. Forza Italia obbedisce. La stessa cosa vista tante volte in consiglio comunale. In cambio di cosa?
Il nido di vipere
Eh sì, caro (ex?) Assessore. L’accordo glielo hanno fatto sotto il naso, mentre lei guardava estasiata mettere gli steccati attorno alla Rotonda e osservava con gioia avanzare lo stupro della Piazza.
La firma sul nostro disastro. E, ora lo sa, anche sul Suo. E per la verità, stia tranquilla, anche sul loro, come impareranno presto.
Perché, glielo avremo scritto mille volte, lo stupro della piazza e della Città non resta senza conseguenze per nessuno. Nessuno ne è fuori. Neanche lei. Stare con gli stupratori non è mai una garanzia.
Bastava tenere gli occhi aperti. O meglio ancora fare le cose giuste. Rispettare la Storia, la Città, i Cittadini, la Democrazia.
Perché se si offende la trasparenza, la legalità, la democrazia; e ci si accontenta di fare parte di qualcosa che Lei ora chiama “un nido di vipere”, allora si deve mettere in conto che prima o poi si sarà morsi.
Ora accetti un consiglio. Torni tra le persone civili. Vada da un magistrato e vuoti il sacco.
Questa Città, se vuole rinascere, ha bisogno di mettere sotto processo l’intera classe dei responsabili del suo disastro.
E in una Città finalmente risanata, con la cosca dietro le sbarre o messa in condizione di non nuocere, anche Lei, mi creda, vivrà meglio.
Ci conto.
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