Non sapere che cosa sia accaduto nei tempi passati, sarebbe come restare per sempre un bambino. Se non si fa uso delle opere delle età passata, il mondo rimarrà sempre nell’infanzia della conoscenza.
(Cicerone)
“Non abbiamo trovato nulla di cui non eravamo a conoscenza”.
La conoscenza ovvero il sapere già acquisito, una frase che esprime certezza senza ombra di dubbio, la conoscenza oltre la materia grazie al georadar.
Un caso di Omnia-Sciens tecnologica.
Quando detto in conferenza può sembrare poco ma anche tanto. Aiutatemi a capire:
Sono un tipo curioso,di solito non mi accontento della pappa pronta ed ho cercato di analizzare quanto detto dalla dottoressa per capirci un po’ di più.
1) “Asportando gradualmente la stratificazione ci sono opere antropiche.”
Quindi opere dell’uomo a pochi cm sotto la pavimentazione. Il georadar lo sapeva.
2) “Si controllano soltanto 3 punti utili alla qualificazione del sottosuolo.”
Quindi si può pensare che trattandosi di qualcosa di grande e strutturato o meglio articolato si controllano soltanto 3 punti, immagino i punti più vicini alla superficie. Ci aggradano solo 3 punti, è inutile scavare oltre i 40 cm e ci pigliamo quelli a portata di naso.
3) “Le evidenze riscontrate: Opere antropiche (quindi più di una.) di carattere murario”.
Vediamo.Il sistema murario cos’è? è un sistema costruttivo che utilizza il MURO come elemento PORTANTE.
Quindi? Significa che questa struttura “reggeva” qualcosa.
Questa opera contrastava dei carichi, probabilmente omogenea ad altre strutture facenti parte di un corpo di fabbrica.
Siamo in Puglia e le strutture murarie portanti son realizzate comunemente in pietra.
Non viene specificato ma è buona approssimazione pensare che le opere in questione siano di pietra. Non specifica per esempio se si tratta di laterizi.
Dalla pietra si può capire molto, i nostri padri non lasciavano nulla al caso, usavano pietre diverse e lavorazioni differenti a seconda della destinazione d’uso delle strutture e non costruivano strutture murarie senza uno scopo.
Dalla tecnica costruttiva si può risalire all’epoca del muro ma non ci è dato sapere.
4) “Le evidenze son 3 cavità superficiali di cui due facenti parte della stessa struttura, di esigue dimensioni.”
Vediamo. Le cavità sono spazi interni. Quindi il sistema murario, con la sua forma, aveva funzione di involucro.
Si parla anche di struttura: in architettura la struttura è un insieme di componenti architettoniche che permette il trasferimento di un carico tra le varie parti costituenti. Insomma qualcosa di complesso ed articolato.
5) “L’indagine ispettiva rendeva chiara la loro recente riformulazione tramite strati di calce apposta alle pareti e cemento in una fascia muraria sottostante.”
Vediamo che ci dice: la struttura è stata rimaneggiata. Diciamo che qualcuno ha aggiunto strati di calce alle pareti del vecchio muro. La calce veniva utilizzata nell’antichità anche come intonaco sia per muri esterni che interni.
Nei nostri campi non è difficile incontrare vecchie lamie con muri trattati a calce.
Immaginiamo siano “residui” di Torre.
A questo punto bisogna aggiungere che la Torre apparteneva ad un tale Montaruli.
5) “Di nessuna valenza archeologica”.
Quindi senza pregio archeologico. Non vi sono reperti, scoperte rilevanti.
In effetti limitandosi a 40 cm sotto anche io non mi aspettavo scoperte sensazionali.
La Tomba del coreografo delle danzatrici? magari con il servizio da caffè pregiato a corredo? Assolutamente no!
In un manoscritto del Canonico Ursi si racconta che nel 1833 il solito amico Montaruli, proprietario delle torre, fece eseguire lavori di scavo sotto le fondamenta per ricavare stanze dove conservare le olive.
6) “Le operazioni di scavo son state condotte con mezzi leggeri”.
Spero che il mezzo leggero non sia il cat 323E LN. Trattasi di un escavatore medio da oltre 24 tonnellate. Per la precisione 24280 kg di peso operativo.
Le conclusioni? Io concludo che è importante conoscere la storia ma anche comprenderla con soli 40 cm. Voi?