“Non dobbiamo vedere la nostra Storia come una reliquia da archiviare ma come materia viva, riscatto per la nostra comunità”.
Così parlò il Barbaro, l’allievo prediletto e degno successore di Attila.
Ma il suo vero pensiero e quello della cosca era tutt’altro: “Non dobbiamo vedere la nostra Storia come una reliquia da archiviare ma come materia viva, da distruggere e cementare alla svelta per comprarsi squallido consenso elettorale”.
E infatti meno di un anno dopo ha mandato le ruspe a uccidere e spianare il Cuore Vivo della Città. Il Centro della sua Storia e della sua Identità – dopo aver stuprato leggi e Democrazia in quantità industriale, e tappato la bocca a 26 mila Ruvesi, contrari o favorevoli che fossero al progettaccio infame.
Come meravigliarsi se ora questo rimangiatore professionista si rimangia le sue dimissioni-farsa di due settimane fa.
Hanno “ritrovato le condizioni politiche”: niente meno. Cioè si sono messi d’accordo su come spartirsi candidature e pezzi di torta a spese nostre.
Che sorpresa… 😛
Tutto già visto. Tutto fin troppo scontato.
Le ultime notizie dal borgomastro e dai suoi bravi sono come le prime. Nulla è cambiato. La loro “filosofia” è la stessa di sempre.
Salvare la sedia. E la Città che si fotta pure.
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