A quanto sussurrano sempre più insistentemente i rumores del mondo politico locale, sarà (sarebbe) davvero Pasquale Chieco, da molti anni residente a Bari, avvocato, docente universitario e mio ottimo e stimabile amico, il candidato Pd per il 2016.
Un ottimo, assolutamente ottimo candidato per un pessimo, assolutamente pessimo partito portato alla decomposizione da un nucleo dirigente-digerente sciagurato, ostinato, antidemocratico, ignorante e arrogante oltre ogni limite.
Gli viene affidata la missione disperata di salvare le sorti elettorali di un partito devastato dal suo stesso malgoverno, che ha portato la Città alla totale distruzione, portando a compimento lo sciagurato piano paparelliano – i cui epigoni non a caso oggi “guidano” il Pd.
Metterlo alla guida (ammesso che mai la mollino davvero) del Pd è come mettere l’Acqua santa alla guida del Partito del Diavolo. Potrà mai funzionare?
Spero ancora che sia un ballon d’essai e che all’avv. Chieco sia risparmiata questa sorte.
Se così non fosse, saremo su sponde opposte ma sarà un piacere confrontarsi finalmente con un uomo umanamente e culturalmente forte, preparato e leale: un paradiso, per me, dopo che per anni ho dovuto vedermela con un’intera masnada di simpaticoni quasi tutti al contrario…
Comunque vada, perciò, Pasquale Chieco è un valore aggiunto importante, più che per il Pd, per la Città.
Arriva troppo tardi: il disastro è compiuto. Tre anni fa, quando lorsignori avrebbero dovuto mostrare il buon senso di dimettersi, come avevamo loro suggerito, di fronte a una valanga di avvisi di garanzia (oggi rinvii a giudizio) e ai primi eloquenti segni del disastro, sarebbe stata un’altra storia.
Speriamo non ti tocchi, amico mio, di rimanere col cerino in mano o peggio ancora di scontare colpe non tue.
Cambiare generale non basta a vincere le battaglie. Specie se il cambio è strumentale alla salvezza del vecchio, colpevole e irredimibile “stato maggiore” piddino.
E mi rimane un mistero come possa essere possibile la convivenza tra lorsignori che sono stati capaci di violentare Storia, Identità, Leggi e Democrazia – di tappare la bocca a 26mila ruvesi rifiutando un Referendum sacrosanto, richiesto con una valanga di firme, di cui hanno pur dovuto riconoscere la perfetta legittimità – e un uomo di un tale livello culturale, di tale sensibilità, dallo spiccato senso del Diritto e della Legalità, che anche per questo gode di tutta la mia stima, diversamente da tanti altri…
Basterà condividere la stessa etichetta di partito? C’è da dubitarne.
Pasquale Chieco è persona capace e autorevole, ma l’impresa è di quelle disperate.
Staremo a vedere.
In ogni caso, Pasquale, se sei tu colui, i miei migliori auguri e bentornato a casa. Sarà, finalmente, una bella competizione. E vincerà la Città. 🙂
Il tuo amico-avversario
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