ho letto la tua lettera. Ti ringrazio per le tue attenzioni, ma ti invito a tener fuori me e la realtà editoriale che ho il piacere di dirigere, da questa campagna elettorale. La devi tener fuori in rispetto di tutti coloro che ci lavorano, di coloro che offrono un servizio alla città e che non hanno chiesto un centesimo ai candidati per questi spazi che gratuitamente abbiamo concesso. Sia ben chiaro non sto rinfacciando nulla, ma quando si tirano in ballo leggi, velatamente si fanno minacce, non ci vedo più dalla rabbia.
E siamo super partes perchè per noi, a prescindere da chi vinca, saremo sempre qua a raccontare storie di ruvesi. Siamo super partes perchè la nostra linea editoriale non è legata a nessun padrone, ma solo al nostro senso di responsabilità, libertà, democrazia e determinazione. Detto questo, la par condicio e le regole di essa le conosciamo benissimo e le ho sottoposte a tutti voi in una riunione alla presenza di ciascun candidato sindaco, rappresentante del Movimento 5 Stelle escluso.
La democrazia ha le sue regole, e le sue leggi.
Tra queste c’è la responsabilità di fronte e infrazioni evidenti. A vere e proprie aggressioni che si sono consumate in studio senza contraddittorio e senza che nessuno muovesse un muscolo né spendesse una parola di presa di distanza.
Nessun problema se si discutono le mie idee. Anzi. La discussione e le critiche leali, come noi di RuvoLibera facciamo da sempre, possono solo migliorare quelle idee.
Ma se mi dicono che “non studio le carte” e che sparo cazzate (e da che pulpito, poi: da gente che nel migliore dei casi ha dormito tutta la legislatura…) è tutt’altra storia: si tratta di denigrazione gratuita e diffamatoria dell’avversario e a questo voi avreste dovuto saltare sulla sedia.
Proprio perché l’informazione è una cosa seria. E non si può fare senza piena professionalità e senza piena cognizione di causa.
Mi spiace, ma porgere il microfono non basta. Per nulla.
Ho creduto alla tua buona fede ma vedo che insisti nel difendere una posizione indifendibile.
Minacce io? Francamente considero offensiva la sola ipotesi. Io le minacce le ricevo.
Io chiedo solo legalità. E lealtà.
Il regolamento elettorale con ogni evidenza è stato violato, così come le relative leggi di riferimento. Chi va querelato andrà querelato.
Ma non mi riferisco minimamente a te né al tuo staff, che ho sempre lodato, anche nel post che non ti è piaciuto. È questo che non ti piace? La lode?
Continuerò a rispettare e ad apprezzare il vostro lavoro.
Non voglio dargli un significato.
Né voglio starti a spiegare qual è “il minuto preciso”. Sei troppo sveglio per non capirlo da solo.
Prendo atto che non ti vuoi dissociare dalla barbarie. Avrai i tuoi motivi.
Buon proseguimento.
m. a.