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RuvoLibera

SICCOME LA DEMOCRAZIA…

13 Maggio 2016
#SalviamoRuvo #RuvoMeritaDiMeglio

Il direttore di Ruvesi ci ha risposto. Ecco il suo intervento e la replica del candidato Mario Albrizio su un tema centrale e vitale per tutti: la legalità, la democrazia, la garanzia del rispetto delle regole.

Il riferimento è a questo post di ieri.


Caro Mario,

ho letto la tua lettera. Ti ringrazio per le tue attenzioni, ma ti invito a tener fuori me e la realtà editoriale che ho il piacere di dirigere, da questa campagna elettorale. La devi tener fuori in rispetto di tutti coloro che ci lavorano, di coloro che offrono un servizio alla città e che non hanno chiesto un centesimo ai candidati per questi spazi che gratuitamente abbiamo concesso. Sia ben chiaro non sto rinfacciando nulla, ma quando si tirano in ballo leggi, velatamente si fanno minacce, non ci vedo più dalla rabbia. 

Perchè stiamo buttando sudore e facendo sangue amaro per garantire ai nostri utenti il massimo dell’opportunità di conoscenza di quello che la vita politica attuale offre. Tutti parlano di comunicazione in questa città, tutti si sentono giornalisti, ma chissà perchè siamo sempre e solo noi a metterci la faccia e la mano al portafoglio. Amiamo il nostro mestiere e la nostra città. 

E siamo super partes perchè per noi, a prescindere da chi vinca, saremo sempre qua a raccontare storie di ruvesi. Siamo super partes perchè la nostra linea editoriale non è legata a nessun padrone, ma solo al nostro senso di responsabilità, libertà, democrazia e determinazione. Detto questo, la par condicio e le regole di essa le conosciamo benissimo e le ho sottoposte a tutti voi in una riunione alla presenza di ciascun candidato sindaco, rappresentante del Movimento 5 Stelle escluso. 

Abbiamo messo a disposizione di tutti un’ora e venti minuti di cui ciascuno di voi è responsabile. Senza contradditorio è stato e sarà l’intervento di ogni candidato. Il tuo come quello degli altri. Non ho preso le distanze da nessuno e mai lo farò, perchè ognuno di voi era responsabile di quello che affermava. 

In merito all’episodio da te citato, io ti ho concesso il diritto di replica, ma che fosse limitato a un preciso minuto o momento della trasmissione e soprattutto che fosse conforme alle nostre linee editoriali, come la legge vuole. Vedi i tuoi diritti violati? Benissimo, mandami una risposta non denigratoria e noi la pubblichiamo. 

Sui prossimi dibattiti da ruvesi.it organizzati, sei libero di fare le opportune scelte e riflessioni. Quale occasione migliore per controbattere dinnanzi ai cittadini e di far ascoltare la propria voce? 

La mia posizione non cambia, nel senso che al di là di questa discussione a distanza, saremo in piazza a seguire gli eventi tuoi e degli altri senza problemi. Chi è assente, invece, ha sempre torto. Ed è per questo che, anche se i toni da te utilizzati nei nostri confronti, non ci sono piaciuti, staremo sempre al fianco di tutti i candidati fino al ballottaggio. E ti invito a superare con serenità e il rispetto di sempre questa diversità nel vedere le cose. Buon lavoro e continuiamo a credere nella democrazia!




Caro Paolo,

La democrazia ha le sue regole, e le sue leggi.

Tra queste c’è la responsabilità di fronte e infrazioni evidenti. A vere e proprie aggressioni che si sono consumate in studio senza contraddittorio e senza che nessuno muovesse un muscolo né spendesse una parola di presa di distanza.

Nessun problema se si discutono le mie idee. Anzi. La discussione e le critiche leali, come noi di RuvoLibera facciamo da sempre, possono solo migliorare quelle idee.

Ma se mi dicono che “non studio le carte” e che sparo cazzate (e da che pulpito, poi: da gente che nel migliore dei casi ha dormito tutta la legislatura…) è tutt’altra storia: si tratta di denigrazione gratuita e diffamatoria dell’avversario e a questo voi avreste dovuto saltare sulla sedia.

Proprio perché l’informazione è una cosa seria. E non si può fare senza piena professionalità e senza piena cognizione di causa.

Mi spiace, ma porgere il microfono non basta. Per nulla.

Ho creduto alla tua buona fede ma vedo che insisti nel difendere una posizione indifendibile.

Minacce io? Francamente considero offensiva la sola ipotesi. Io le minacce le ricevo.

Io chiedo solo legalità. E lealtà.

Il regolamento elettorale con ogni evidenza è stato violato, così come le relative leggi di riferimento. Chi va querelato andrà querelato.

Ma non mi riferisco minimamente a te né al tuo staff, che ho sempre lodato, anche nel post che non ti è piaciuto. È questo che non ti piace? La lode?

Continuerò a rispettare e ad apprezzare il vostro lavoro.


Ti ho però chiesto di prendere le distanze da quell’episodio e vedo che ancora ti è difficile.

Non voglio dargli un significato.

Né voglio starti a spiegare qual è “il minuto preciso”. Sei troppo sveglio per non capirlo da solo.

Prendo atto che non ti vuoi dissociare dalla barbarie. Avrai i tuoi motivi.

Buon proseguimento.

m. a.



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