Un diavolaccio sempre più impertinente. E uno scenario davvero infernale…
leggo con estremo interesse il tuo ultimo report da Ruvo di Puglia. Mi scrivi diffusamente degli scenari legati al cosiddetto ballottaggio, cioè al secondo turno delle elezioni amministrative, dato che nessuno dei due principali contendenti ha superato la soglia del 50%.
Era più che scontato, direi. Molte liste, molti candidati a sindaco, molta confusione e dispersione, con gli uni verso gli altri armati di fandonie, calunnie, adulazioni, programmi campati in aria, elucubrazioni dottorali, ecc., ovvero sia tutto l’armamentario che noi mettiamo a disposizione degli uomini che ci seguono.
Così, leggo che si inveisce contro un certo Schettino, che appare e scompare a seconda delle circostanze, che si critica il candidato sindaco del centrodestra per aver fatto fallire alcune sue imprese, come se solo le sue fossero fallite in Italia, Paese di azzeccagarbugli, papi, santi, navigatori, poeti, allenatori di calcio, tuttologi e politici attaccati alla cadrega fino a che morte non li separi. E di peccatori incalliti, ovviamente.
E chi sarebbe questo Attila? Pare, da quanto riporti, che dove ci sia lui non cresca più l’erba. Mi auguro che dalla sua progenie nascano dei piccoli Attila oppure dei Gengis Khan o dei Tamerlano, perché nostro compito è quello di distruggere, disgregare, sfasciare alleanze e nutrire l’insano egoismo.
Non ti dilunghi sull’ex sindaco, una figura che potrei accostare a quella di Celestino V, nostro gradito ospite, colui «che fece per viltade il gran rifiuto». Forse hai ragione tu: non vale la pena parlarne. Destiniamolo all’oblio.
Non ti dilunghi sull’ex sindaco, una figura che potrei accostare a quella di Celestino V, nostro gradito ospite, colui «che fece per viltade il gran rifiuto». Forse hai ragione tu: non vale la pena parlarne. Destiniamolo all’oblio.
Marco Aurelio scrisse: «Dal mattino comincia a dire a te stesso: incontrerò gente vana, ingrata, violenta, fraudolenta, invidiosa, asociale». Tutti sentimenti ed attitudini che tu ed i tuoi esperti collaboratori avete ben coltivato.
I risultati dimostrano in modo eloquente che quelli che sono alla sinistra di quello di lassù sono più scaltri di quelli che stanno alla sua destra. I primi ci appartengono in modo speciale, i secondi in modo particolare.
Ti immagino sorridere a questa mia battuta, ma come si può rimanere seri dinanzi ad un panorama deflorato come quello che otto candidati sindaco e più di trecento candidati consiglieri hanno determinato? E come si potrebbe esultare dinanzi ad un’astensione record? In 7000 non hanno votato e 624 sono state le schede bianche e nulle. Un esercito.
I risultati dimostrano in modo eloquente che quelli che sono alla sinistra di quello di lassù sono più scaltri di quelli che stanno alla sua destra. I primi ci appartengono in modo speciale, i secondi in modo particolare.
Ti immagino sorridere a questa mia battuta, ma come si può rimanere seri dinanzi ad un panorama deflorato come quello che otto candidati sindaco e più di trecento candidati consiglieri hanno determinato? E come si potrebbe esultare dinanzi ad un’astensione record? In 7000 non hanno votato e 624 sono state le schede bianche e nulle. Un esercito.
Intendiamoci: a noi sta bene così. Il disagio sociale accompagnato dalla certezza che tutto rimarrà cristallizzato, con apparenti riforme, farà crescere la rabbia ed il disgusto verso la politica.
Quanti avranno votato per le old entry si mangeranno le mani. Si torna all’antico, con l’attacco alla dirigenza del PD. A sinistra si beccheranno come i capponi di Renzo. A destra dovranno cambiare tutto, suscitando le resistenze di Attila e dei suoi Unni, altrimenti ad essa spetterà l’amaro compito di stare all’opposizione non per cinque, ma per dieci anni.
Quanti avranno votato per le old entry si mangeranno le mani. Si torna all’antico, con l’attacco alla dirigenza del PD. A sinistra si beccheranno come i capponi di Renzo. A destra dovranno cambiare tutto, suscitando le resistenze di Attila e dei suoi Unni, altrimenti ad essa spetterà l’amaro compito di stare all’opposizione non per cinque, ma per dieci anni.
Che dire di colei che è stata chiamata Maga Circe da un generale in pensione? Niente. Per un certo galateo infernale la lasciamo al suo destino. La sua coalizione si sfalderà presto, non resterà granché di un gruppo che si è opposto più alla destra che alla sinistra.
E cosa dire degli altri? Fuori tutti.
Cantatore con le sue azzardate previsioni; Schinaia con i suoi roboanti discorsi ed il suo governo ombra; Altamura a contare le stelle; Raffaele con i suoi cespugli sinistroidi; Albrizio con i suoi spartani, che tentò l’impossibile impresa in un paese che non ama cambiare, o meglio che dice di voler cambiare ma che ama lo status quo. «Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti».
E cosa dire degli altri? Fuori tutti.
Cantatore con le sue azzardate previsioni; Schinaia con i suoi roboanti discorsi ed il suo governo ombra; Altamura a contare le stelle; Raffaele con i suoi cespugli sinistroidi; Albrizio con i suoi spartani, che tentò l’impossibile impresa in un paese che non ama cambiare, o meglio che dice di voler cambiare ma che ama lo status quo. «Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti».
Bene, mio caro, è ora che anch’io riposi un po’. Nel caso ci fosse qualcosa di interessante o di nuovo, tienimi al corrente, anche se penso che ormai i giochi siano fatti.
Vincerà Chieco, ateo umanista e filantropo, professore, avvocato, tecnico prestato alla politica, fortemente voluto da Emiliano, quello delle cozze pelose, per quanto mi riferisci. La politica, l’amministrazione, gli old entry lo azzanneranno presto ai polpacci, ma di questo parleremo un’altra volta.
Vincerà Chieco, ateo umanista e filantropo, professore, avvocato, tecnico prestato alla politica, fortemente voluto da Emiliano, quello delle cozze pelose, per quanto mi riferisci. La politica, l’amministrazione, gli old entry lo azzanneranno presto ai polpacci, ma di questo parleremo un’altra volta.
Tuo affezionatissimo zio,
Berlicche
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