Strani movimenti. Rumori, polvere, urla di capomastri. Alberi divelti, erba estirpata. Forse una arcaica paura del fuoco che brucia e divora le sterpaglie. Sarà l’estate. Sarà la voglia di compiere una buona azione per tutti noi.
Poi camion sempre più grandi. Pietre, tante pietre che rumorosamente cadono dai loro cassoni. Mostri gialli che con abilità certosina riescono a mettere qui e là il sasso che riempie il fosso e lo appiana. Guidati da uomini completamente integrati nel mezzo che manovrano, tanto da sembrare emuli dei transformer cinematografici.
Un po’ di silenzio si vota, fermate le macchine un’altra piazza è pronta. Il criterio è uguale, in sintonia con gli artefici dell’assenza di variazioni del piano bidimensionale. Lunghezza e larghezza, facili da misurare. Anche da farsi pagare. Uno spiazzo ben livellato.
Ma perché? A chi serve così immediatamente prima delle consultazioni amministrative?
Quale committente avrebbe fatto lavorare un’intera impresa fino al sabato prima di imbucare una scheda multicolore in una cassa di cartone? Mistero.
Tanta gente ma non un cartello. Non una indicazione sul significato di tanto lavorio.
Nessuno sa niente. Sarà stato, quindi, un giardiniere premuroso? O dei disoccupati organizzati per dimostrare la loro attitudine? O un architetto in vena di mostrare la sua capacità di dom(in)are i volumi estirpando l’asse delle zeta? Chissà.
Sicuramente non può essere stato uno di quelli che, urlando a squarciagola con il rischio di sputare le tonsille, giurava e spergiurava che mai è stato sprecato del suolo né mai lo sarà, almeno fino a che il suo partito sarà capace di propinare l’impropinabile.
E allora chi ha ordinato l’urgente spianamento (e ci risiamo)? E perché?
Non credo si sia in pochi a volere queste risposte. Ci sarebbero sicuramente alcuni abitanti di cooperative delle zone limitrofe curiosi di sapere se il costo di 300 euro al metro quadro vale anche per le aree rase al suolo fino a non farci crescere più l’erba.
Perché a quel costo è pensabile forse una piazza per arricchire lo squallido contesto di urla e lamenti di morte. No, non credo per un parcheggio per coppiette.
PARCHEGGIO PER COPPIETTE? O COSA? E PERCHÉ?
Sulla Traiana, dall’altra parte del Liceo.
LC