Un’altra acuta “provocazione” di Vittorio Lorusso.
Una class action per mettere sotto accusa almeno l’azione più nefasta, distruttiva e antidemocratica della vecchia amministrazione (che andrebbe peraltro mandata sott’inchiesta globalmente, maggioranza e finta opposizione, per tutto il suo tragico disastroso “operato” non a caso censurato più volte tra gli altri da Corte e Revisori dei Conti).
Parafrasando El Alamein, dove “mancò la fortuna, non il valore” si potrebbe dire che nella El Alamein della nostra Piazza e della nostra democrazia, mancarono entrambi, salvo che per pochi – e quei pochi solo nella Società civile, tutti fuori da istituzioni e partiti inconcludenti e autoreferenziali, o peggio.
E quando 1200 firme gridarono il loro sdegno e il loro diritto a partecipare, ai mercanti nel tempio bastò far finta di non sentire, e proseguire con la stessa ottusa ignorante arroganza di sempre.
Sarà oggi la volta buona? Noi lo speriamo e raccogliamo l’appello per parte nostra.
Idee e palle possiamo fornirne in abbondanza, come tutti sanno. Il problema è dove sono i Cittadini.
A giudicare dalle ultime elezioni, dovevano essere piuttosto distratti, per così dire.
Oppure non liberi, visto che hanno confermato al ballottaggio entrambi gli schieramenti autori e firmatari del disastro (fatta salva la buona fede di chi si è messo a disposizione per la solita utopia del rinnovamento dall’interno: l’unica, devastante, utopia che non si rimproveri mai a nessuno, chissà perché…).
E sarà importante capire dove sono oggi le istituzioni – quelle che dovrebbero fare l’interesse comune ed avere prima di ogni altro l’obiettivo della trasparenza e della legalità. Anche pegresse, nella misura in cui inevitabilmente il pregresso determina il presente.
Le novità nella nuova amministrazione non sono certo rivoluzionarie; ma senza dubbio sono rilevanti. Potenzialmente decisive, addirittura, nella figura del sindaco.
Avranno la forza e la lucidità di schierarsi per il meglio nominando una Commissione d’inchiesta sulla Piazza, oltre che sul Debito e tutto il resto del precipizio in cui ci hanno cacciati nei 25 anni terribili attiliani e negli ultimi 5 disastrosi dei suoi ex discepoli sindaco e vicesindaco licenziati?
Lo speriamo – senza farci illusioni.
Perché illudersi di ripartire senza fare i conti col passato è come voler fare pulizia buttando la polvere sotto il tappeto. Tutti sanno come va a finire.
Ma – sia chiaro – se il vento è cambiato e si è diffusa l’esigenza di legalità, trasparenza e democrazia – qualunque sia lo sforzo per mandare i responsabili a rispondere davanti ai giudici, noi ci siamo. Come sempre.