Torna il Talos Festival. Siamo ormai oltre l’accanimento terapeutico.
La creatura del grande Pino Minafra venti e più anni fa era uno sprazzo di luce sul futuro, un’idea innovativa e potente, qualcosa che ci faceva sentire il centro del mondo per qualche giorno.
Poi la politichetta ha fatto i suoi danni. Poi il Festival ha perso il mordente e anziché raccontare la Bellezza Creatrice a una Città assetata e attenta, racconta stancamente e ripetitivamente se stesso a una Città che pensa ad altro.
Il nostro consiglio è sempre per una soluzione umana, che metta fine a inutili sofferenze senza uscita, ma che peraltro pesano sull’ancor più morto e più che quaresimale bilancio comunale.
Soldi strappati a ben altre emergenze e buttati in un evento che è la pallida ombra di sé stesso, con una pianificazione improvvisata last minute, una comunicazione banale e ripetitiva, e un marketing meno che primordiale.
Dopo più di vent’anni, si doveva aver costruito qualcosa di più e di meglio.
Detto questo, ancora più surreale è il “dibattito” collaterale sviluppatosi, rispetto al quale ci sentiamo di dire che anche un Talos morente è mille volte meglio dei morti viventi e delle paccottiglie televisive in avanzo sugli ancor più deprimenti palcoscenici delle Città vicine.
Servirebbe un Altro Festival, che riporti la magia in Città e sul Territorio. Oppure che entrino pesantemente i privati illuminati (se qualcuno ce n’è) e vi impongano una gestione manageriale al passo coi tempi, lasciando l’irripetibile ideatore libero di dedicarsi solo agli aspetti creativi-musicali del Festival.
Noi siamo pronti a fare la nostra parte.
Ma è un’idea che richiede impegno e creatività, in un contesto che preferisce la rassegnazione, la ripetizione e la pigrizia.
Noi ripetiamo la nostra Call, a creativi e imprese, chiaramente spiegata in questo articolo di due anni fa.
Quando le sirene smetteranno di cantare, chissà che qualche Ulisse non si svegli e si ricordi di Itaca.
MORTO UN TALOS, SE NE FA UN ALTRO
Non mi riferisco alla morte del Talos di fatto decretata quest’anno. Poi divenuta Il È così divenuto Per questo la Così quest’amministrazioncina caricaturale e sleale, vigliacca, mentitrice, stupratrice di Democrazia, di Legalità, di Piazze e di Storia ha potuto aggrapparsi al Talos e all’ingenuità dei giovanotti che NON hanno mai visto il Talos Ora la finzione non regge più.
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