Per una volta Sotto le stelle non è il titolo della solita sciocchezza televisiva; ma è o potrebbe essere il titolo di una serata fantastica.
Fantastica non per il clima splendido. Non per la tanta gente attenta. Non per l’organizzazione meticolosa, né per il palco megagalattico o per le lame di luce incrociate nel cielo dai riflettori del sovrapalco.
Una roba che ricorda vagamente i fasci di luce a memoria delle torri gemelle. E in effetti, quale Città più distrutta di questa? Condannata a un oblio immeritato per due millenni, senza dire degli ultimi 25 anni, e ancora non si vede la luce in fondo al tunnel.
La serata è stata fantastica perché un progetto ambizioso e lungimirante di riqualificazione è stato presentato ai Cittadini oltre che al Comune.
Tutt’altro registro rispetto rispetto all’ultima riqualificazione-distruzione della Piazza storica, il cui “proggetto” infame è stato imposto e di cui ancora non si conoscono i progettisti. A meno che non sia caduto direttamente dal cielo…
Ma torniamo a noi.
Una serata fantastica per partecipazione, per il livello degli intervenuti, per il calore e la passionalità con cui l’autore del progetto (con la collaborazione della collega ruvese Mariangela Ciliberti), l’architetto Simeone di Taranto, ha illustrato la sua visione sul futuro dell’area della Scuola media Carducci-Cotugno.
(Qui il progetto completo per chi vuole approfondire).
Un’area dove sono stati rinvenuti resti che la Sovrintendenza giudica di eccezionale importanza – ma che è nel più completo abbandono e rischia di essere nuovamente tombata: la classica “soluzione” di quando non si hanno idee, né soldi.
Un parco archeologico all’interno di un parco vero, vivo, pensato e centrato sulle essenze vegetali ruvesi. La fruibilità dell’uno rinforza quella dell’altro, in perfetta integrazione col vicino parco Mennea.
Tre piccoli parchi, ma ben assortiti, in un colpo solo. Non male, direi.L’archeologia non più sepolta e nascosta, ma messa in luce, valorizzata e resa fruibile nella bellezza integrata di un’esperienza quotidiana coinvolgente, capace oltretutto, se fosse elevata a norma, di diventare un formidabile attrattore turistico e una spettacolare (letteralmente) volano economico.
Vedere la nostra antica fissazione, su cui RuvoLibera tanto ha battuto e batte – prender quota e diventare protagonista.
Diventare patrimonio comune, come quello che cerchiamo di raccontare e difendere.
E c’è un’altra idea che ci è cara e che viene affermata con forza da Mariatiziana Rutigliani: l’idea che su questo non ci sia posto per maggioranze e minoranze ma si debba lavorare uniti per riportare la Città alla piena consapevolezza di sé stessa e delle sue potenzialità.
La via maestra, che potrebbe dar spunti interessanti anche su altri piani del confronto politico cittadino.
Ci sono due milioni disponibili per progetti adeguati nella nostra Città.
Questo ne assorbirebbe una parte. C’è più che sufficiente margine anche per altri progetti. I bene informati parlano di due altri progetti interni alla Maggioranza e in concorrenza tra loro.
Dev’essere per questo che stasera prevale il pessimismo sull’esito finale del progetto.
Vinceranno le appartenenze, dichiarano senza indugio i consiglieri
Rutigliani e Saulle, che aggiunge: “L’abbiamo donato comunque al Comune, che in qualunque momento potrà decidere di utilizzarlo” .Ovvero, la diagnosi è infausta: Piano bocciato a favore di quello/i della maggioranza.
Noi vogliamo essere più ottimisti.
Conosciamo il Sindaco abbastanza da sapere che non si accontenterà di mediocrità di partito, ma pretenderà il meglio per la sua Città.
Di conseguenza siamo davvero curiosi di conoscere gli altri piani, se ce ne sono e se saranno presentati pubblicamente con altrettanta fiducia di questo.
Se così sarà, saremo felici di apprezzarli.
C’è chi chiede, ed è sacrosanto, una call pubblica, un concorso di idee proprio come doveva farsi per la Piazza. E questa rimane la via maestra: ci siamo battuti e ci batteremo per questo.
Ma nel frattempo – in attesa cioè che le procedure di scelta di un Piano diventino degne di un Paese civile – un piano così non ce lo lasceremmo sfuggire. Un piano che non distrugge e non sventra Storia, non annienta Identità, ma la ri-costruisce e valorizza.
Che è senza alcun dubbio la via da seguire per il futuro – come avrebbe dovuto esserlo nel passato.
Un piano pregevole in sé, ma speciale per la sua filosofia di fondo. Che poi è la nostra da sempre. Portare alla luce, valorizzare, comunicare adeguatamente.
Siamo indietrissimo su tutti i fronti ma questo è il momento giusto per osare. Con un Sindaco all’altezza, una maggioranza almeno in parte motivata al cambiamento e un’opposizione che si mostra moderna, combattiva, propositiva.
Esattamente quello che volevamo. Non solo noi di RL ma, credo, tutta la Città.
È più che un’occasione, una svolta storica strategica.
Si tratta di imporre finalmente il principio della visibilità e della fruibilità del nostro Patrimonio.
E conseguentemente di sottrarre al degrado e trasformare in gioiello non solo l’area della Cotugno, ma la Città.
Ora sotto le stelle, e negli occhi delle prossime generazioni, dobbiamo mettere il nostro patrimonio.
Hurry up. È l’ora di Cambiare la Storia!
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