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RuvoLibera

La Calza della Befana a Ruvo di Puglia

2 Gennaio 2018

“Cara RuvoLibera,

c’è chi dice che sei l’unica voce libera e veritiera, e c’è chi dice che ormai sostieni il sindaco – e allora voglio metterti alla prova per vedere se è vero. Sono sicura che questa lettera alla Befana non me la pubblicherai…”

Sbagliato. Noi sosteniamo i Cittadini, come sempre. Ma siamo certi che il Sindaco saprà dare le giuste risposte, alla Madame e sopratutto a quella parte di Città dei cui mormorii e mugugni si è fatta portavoce. Contenta?

contessa

Cara Befana

quest’anno nella calza vorrei la risposta ai tanti miei perché.

Che strano paese Ruvo di Puglia, spende i soldi che non ha.

Vorrei porre delle domande sui 50.000 euro spesi per queste luminarie, si dice anche più di 50.000 euro.

Vorrei sapere 

– se è vero che un direttore artistico lavora gratuitamente per questo paese, per il secondo anno consecutivo e non si capisce perché;

– se è vero che c’è stata la partecipazione dei cittadini, che hanno lavorato gratis, in nome della stessa partecipazione e dell’inclusione;

– se è vero che è stato usato materiale di riciclo, quindi abbattendo notevolmente i costi o forse ancor di più;

– se è vero che meno della metà delle luminarie di quest’anno sono nuove, ma le altre sono state realizzate l’anno scorso, come per esempio gli strumenti musicali, le sfere nell’ultimo tratto di via Cattedrale e gli uccelli di via Corato;

– se è vero che corso Jatta è stato addobbato dai commercianti dello stesso corso, creando di fatto un comune a parte, mai menzionato o fatto oggetto di complimenti da parte del sindaco.

Dove sono stati spesi più di 50.000 mila euro? Ruvo avrebbe dovuto far parlare di sé, per aver realizzato una luminaria a bassissimo costo, così come qualcuno erroneamente pensa.

Invece dal cilindro del ruvese ultimamente fioccano soldi come se niente fosse, ma non eravamo senza soldi?

Festival Talos, Fungo cardoncello, ora il Natale…

Un’altra cosa che mi turba è che si era parlato di soldi arrivati dalla Regione, precisamente di 42.000 euro che sarebbero stati spesi per gli eventi autunnali e natalizi, poi nella presentazione delle luci viene ribaltato il tutto, l’assessora dice che i comuni non hanno potuto partecipare al bando, perché l’anno scorso c’è stata poca partecipazione da parte degli stessi e ringrazia un altro assessore per aver trovato questi soldi prendendoli altrove. Ma altrove dove?

Peccato che giorni prima, credo un paio di settimane prima, i commercianti dicevano che l’assessora in una riunione di categoria sottolineava di nuovo il fatto che fossero arrivati soldi dalla Regione. Come mai tutto questo fumo negli occhi? A pro di cosa? Cosa bisogna capire, o coprire?

Manovra che viene poi messa in secondo piano dalla grande iniziativa di solidarietà per la raccolta alimentare, dove il sindaco si fa fotografare da tutte le parti. Di quei 50.000 ne sarebbero bastati un quinto per comprare tantissime derrate alimentari, tanto comunque questi soldi vengono fuori da noi ruvesi. Ed i ruvesi sono ancora convinti che sia tutto a costo zero.

No no ruvesi siate contenti di queste luminarie, le avete pagate voi fino all’ultimo centesimo. Avete pagato le luminarie o cosa o chi?

Cara Befana mi raccomando porta le risposte ai miei perché, intanto aspetto con ansia, come molti, di sapere quanto ci è costato il Talos festival.

P.S. Non vorrei che la frase: “L’occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose” sia un monito a riprendere la strada del risveglio per i ruvesi.

Madame Du Bois

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