Arriva a termine una grande battaglia di civiltà.
L’annuncio ufficiale lunedì 4 novembre a Bari, in Regione.
L’annuncio ufficiale lunedì 4 novembre a Bari, in Regione.
Riceviamo e pubblichiamo.
IL NOSTRO PROGETTO VINCE. FELICE VINCE.
SOPRATTUTTO VINCE LA SALUTE. DI TUTTI.
Finalmente l’Ospedale che nessuno aveva previsto diventa obiettivo regionale. Si farà.
E il Territorio, antico e nobile, che doveva rimanere desertificato delle sue eccellenze sanitarie, le manterrà, potenziate e riunite in un Nuovo Ospedale Unico di Primo Livello.
San Felice Spaccavento ha fatto il miracolo, imponendo democraticamente il tema, spingendo le autorità regionali a correggere le evidenti storture delle precedenti bozze del Piano di Riordino ospedaliero.
Non tutto è andato come avremmo voluto, ma è fatta, finalmente, e questa è una buona notizia per tutti.
Grazie al presidente Michele Emiliano, che ha mantenuto la parola e che da subito si è mostrato in linea con la voce dei Cittadini e degli operatori – nella prima, trasparente e più beneficamente sconvolgente assemblea democratica per una Sanità Partecipata.
A Ruvo, l’11 ottobre 2016. Una data che rimarrà storica per la Sanità e per la Partecipazione nel nostro paese.
Grazie a Felice, che ha illuminato tutti con la sua competenza medica, con la sua medicina partecipata e non ultimo col suo disinteressato coraggio civile.
Grazie ai volontari del Progetto che ci hanno aiutato a portare avanti questa difficile impresa.
Oggi siamo tutti più fieri e più felici.
Ma non del tutto.
L’Ospedale Sulla carta e la Realtà
Stiamo infatti parlando di un’opera meritoria che va ora sulla carta, e che diventerà realtà chissà quando.
Perciò al presidente Emiliano il nostro appello, più urgente e accorato che mai.
In attesa del nuovo ospedale, riunire i tre esistenti in un Primo Livello provvisorio, come a suo tempo stabilito con la Carta di Ruvo, firmata dal Presidente.
O quanto meno rafforzare le strutture esistenti, con le Unità di Terapia Intensiva e Rianimazione e la Banca del Sangue a sostegno della Ginecologia, come peraltro prescrive la legge.
E, non meno importante, rafforzare il territorio con PPA e PTA.
Le migliori esperienze di sanità dimostrano infatti che le performances ottimali si ottengono con la Rete ottimizzata dei presidi sanitari, per fornire le prestazioni più adeguate, abbattendo le liste di attesa, ottimizzando il lavoro ospedaliero e il rapporto con l’utente.
Un Ospedale non può nascere forte senza un territorio forte.
Di questo abbiamo bisogno, oggi non meno che tre anni fa, non meno che il 12 luglio. Di una Sanità che funzioni al meglio e subito, senza ulteriori attese e ritardi.
Il nuovo ospedale è una bella cosa del futuro.
Oggi però abbiamo mille urgenze concrete e un’emergenza quotidiana che va affrontata, bene e subito, con provvedimenti concreti e tangibili, prima che che la situazione degeneri.
Noi siamo come sempre pronti a fare la nostra parte. Siamo sicuri che anche il Presidente saprà fare la sua, insieme agli altri attori istituzionali e sociali.
Ma presto. I tempi stringono e tra poco non ci sarà più tempo.
Mario Albrizio
Coord. Progetto Ospedale Unico