Le ultime elezioni amministrative di maggio ed il sentimento di sconcerto e di scetticismo diffuso nella Nazione hanno evidenziato il bisogno assoluto del popolo Italiano di risposte definitive ed improrogabili alle gravi problematiche di carattere socio-economico ed eco-ambientale che spingono l’Italia e non solo, in una spirale di recessione e di oscurantismo.
In questo quadro nazionale e locale a tinte fosche nel quale, quotidianamente, si consumano suicidi, si registrano omicidi, si commentano rapine e furti, si moltiplicano le perdite di posti di lavoro, si attentano Istituzioni come la scuola, annientando la vita di giovani studenti innocenti, vittime di uno Stato in profonda crisi e, perfino si assiste impotenti, a fenomeni terrificanti quali il terremoto in Emilia, che contribuisce a distruggere anche quella parte laboriosa e produttiva dell’Italia migliore, non si può condividere e sostenere ancora una volta, un atteggiamento di estrema faziosità politica, “sordo” alle legittime aspettative della comunità ed “interessato” esclusivamente alla tutela della salvaguardia del personale “orticello elettorale”.
LA CAMPAGNA ELETTORALE È FINITA NEL 2011!! ADESSO È IL MOMENTO DI CONTRIBUIRE TUTTI INSIEME, Istituzioni, Amministrazione comunale, partiti ed associazioni, imprese e lavoratori, proprietari espropriati e cooperative esproprianti, ad individuare le opportune e doverose soluzioni.
Non è consentito a nessuno scegliersi i propri interlocutori quando in ballo ci sono problemi che coinvolgono un’intera comunità; sia perché nessuno è depositario della verità (altrimenti le soluzioni sarebbero state adottate già 15 anni fa!!), sia perché ognuno degli attori, nella vicenda degli espropri delle cooperative, deve assumersi l’onere del riconoscimento dei propri sacrosanti errori.
Non è certamente con l’applicazione di alcuni art. del nostro Regolamento Edilizio, e dunque, con ulteriori espropri che si risolve il problema degli espropri!
Così come non era fino a qualche mese fa, la richiesta di revocazione delle sentenze in Corte di Cassazione, lo strumento giuridico con cui ricercare la soluzione all’annullamento delle ingiunzioni di pagamento a carico dei soci delle cooperative.
Così come non fu l’applicazione dell’art. 51 della legge sugli espropri, il modo per garantire al meglio la perequazione tra i consorziati dello stesso comparto, avendo effettivamente “condannato” la parte pubblica (ERP) a sostenere finanziariamente ed anzitempo, tutti i costi relativi alle opere di urbanizzazione dei comparti, la cui quota proporzionale di rimborso non può più oggi, a distanza di un decennio, essere oggettivamente rimborsata con equo indennizzo ai soci delle cooperative medesime dalla parte privata.
Non è con l’indice puntato alla delibera di Giunta comunale n. 122/2005, la cosiddetta delibera dell’organo terzo composto anche dagli Ing. Michele Stasi e Mario Maggio e dal segretario generale Dott. Pasquale Mazzone, che si individua la causa madre di tutte le sciagure urbanistiche provocate dal centro-sinistra degli anni ’90, distintosi in negativo anche per errori macroscopici commessi nell’attuazione delle procedure di esproprio (vedi comparto “A”), a danno di tutti i cittadini, e che si ignora la matrice della negligenza dell’ultima Amministrazione comunale che ha nominato legali “fantasma” che, pur percependo lauti compensi, non hanno difeso nelle sedi competenti il comune di Ruvo, omettendo di presentare in alcuni dibattimenti le memorie difensive a tutela degli interessi della gente.
A qualcuno chiediamo come mai, in forza di quella delibera di G.C. peraltro finora mai revocata, si sono susseguite diverse valutazioni delle aree di esproprio, alcune con indennità effettivamente smisurata rispetto alla media, altre addirittura al di sotto dei valori medi. Evidentemente l’indice di riferimento non è e non può essere la delibera 122 o la determinazione dirigenziale dell’esproprio del comparto “D” a firma dell’Ing. Maggio indicato addirittura dal Dott. Matteo Paparella quale suo assessore all’urbanistica in caso di vittoria elettorale al ballottaggio del giugno 2011. L’indice di riferimento è rappresentato dal nuovo criterio di valutazione ossia il valore venale di mercato delle aree assoggettate all’esproprio per pubblica utilità, criterio introdotto dalla finanziaria del 2008, recependo una sentenza della Corte Suprema di Cassazione europea.
Pertanto, al di là delle alchimie deliranti di una strategia politica qualunquista, capace di virare sempre e comunque verso lidi elettorali appetibili, il nostro intento è proporre una soluzione immediata ed esplicita, scevra da vincoli di parte, la quale sappia mediare attraverso un confronto serio con tutte le parti attive (Amministrazione, Sindaco e Presidente del Consiglio comunale compresi) tra le legittime e differenti aspettative in gioco.
Il diritto alla casa dei soci delle cooperative ad un prezzo equo e socialmente sostenibile, il diritto alla tutela della proprietà privata dei proprietari espropriati cui va riconosciuto un congruo indennizzo, parzialmente monetizzabile sotto altra forma, e non per ultimo, la salvaguardia dell’equilibrio finanziario delle casse comunali, patrimonio fino a prova contraria, di tutti i cittadini ruvesi, rappresentano per noi la priorità delle priorità.
Ci batteremo con tutte le nostre forze ed in ogni sede perché tali priorità possano realizzarsi.
Ruvo di Puglia, 04 giugno 2012
IL COORDINAMENTO CITTADINO PDL
IL GRUPPO CONSILIARE PDL
(Capogruppo Antonello Paparella e Consigliere Cantatore Claudio)
Rocco Lamonarca Coordinatore Cittadino PDL