Dal responsabile del Servízio Elettorale, Antonio Pellicani, riceviamo – e rispondiamo
Inoltre l’Ufficio elettorale, nel senso stretto del termine e dagli atti rilevabili dalla rilevazione presenze, è stato aperto alla pubblica utenza per quattro ore nella giornata dì venerdì primo maggio e per due ore nella mattinata del sabato, laddove, sino alle ore 12,00, potendo e volendo, si sarebbe ben potuto emettere un certificato elettorale in tempo utile.
Purtroppo la notevole contrazione del personale, che proprio dal corrente anno ha ridotto i collaboratori del Servízio Elettorale, nonché qualche forzata individuale rinuncia, hanno costretto lo scrivente responsabile a rivedere conseguenzìalmente i piani, tenendo anche conto che sarebbe stato personalmente molto conveniente per il singolo collaboratore, prestare la propria attività con elargizione di somme straordinarie festive.
All’amico Tonino ribadisco la mia stima personale e professionale, per l’opera che tutti ben conosciamo.
Devo purtroppo smentire che RuvoLibera sia un “quotidiano”. È solo un foglio di liberazione civile. I “quotidiani” quasi sempre fanno il contrario. Addormentano piuttosto che svegliare – con qualche lodevole eccezione.
Più nello specifico nell’articolo citato NON si parla dell’Ufficio in questione se non per rilevarne la chiusura in orario anticipato rispetto a quello legale.
Il che è indubitabile. Ne sono personalmente testimone con altri. Alle 19 l’Ufficio, come tutto il Comune, era visibilmente e indubitabilmente CHIUSO.
Che questo possa essere motivato, giustificato ecc… va da sé. Non abbiamo mai pensato che il personale se ne vada a zonzo di sua sponte né tantomeno l’abbiamo scritto.
Abbiamo raccontato la verità, come sempre. Né più, né meno.
Che poi il certificato sia stato fatto – neanche di questo abbiamo mai dubitato, trattandosi diversamente di qualcosa di molto grave e che configurerebbe un reato.
È un po’ come avere un’urgenza e trovare chiuso l’ospedale (lo so, per noi ruvesi è la normalità…).
Sapere che poi il paziente è stato curato perché fortunatamente qualcuno conosceva il numero da chiamare per far aprire l’ospedale – non è di grande consolazione e non tranquillizza affatto.
Né noi né il capo dello staff del candidato governatore abbiamo avuto dubbi su questo. Il suo commento, che mi par di capire ti abbia urtato, va preso per quel che è: fa parte del detto che in una comunicazione telefonica tra persone che non si conoscono a volte aiuta a far capire la propria posizione. Non ci ricamerei troppo su.
Vivi tranquillo, Tonino, e con te tutto l’Ufficio. Non ci si riferiva a voi. Come sai, andiamo alla radice delle cose, e alla testa dei problemi. Non a chi ne regge il peso come te e il tuo Ufficio.
Ma ti ringrazio, anche a nome dei Lettori, per aver chiarito il contesto e i retroscena di una situazione di fatto altrimenti incomprensibile, pur nella sua episodicità.
Con la stima di sempre.
m. a.