La classe dirigente europea più mediocre del dopoguerra fornisce oggi il peggiore spettacolo possibile. Uno spettacolo indecoroso, che nemmeno il più acerrimo nemico dell’Europa avrebbe potuto immaginare.
Questi “governanti” sono riusciti prima a far affondare la Grecia con i loro giri di valzer, con il loro pressapochismo e soprattutto con la più miope logica del cortile. Eppure bastava non diciamo essere grandi statisti; sarebbe bastato aver letto I Tre Moschettieri: bastava ricordare il motto “Tutti per uno, uno per tutti”.
Che fine avrebbero fatto i tre moschettieri, se due di loro avessero riso dell’altro? Ma qui tutto è cortile. Tutto è recinto. Tutto è squallore.
Altro che l’Europa delle Patrie. O l’Europa dall’Atlantico agli Urali. Altri tempi; altre profondità. Altri uomini. Selezionati dalla guerra e non dalle oligarchie parassitarie che strangolano il Vecchio Continente con la loro logica asfissiante, ciecamente bottegaia e a senso unico.
Ai primi segni di attacco alla così detta Fortezza Europa; o peggio ancora Eurolandia, come fossimo un parco di divertimenti quando stiamo diventando un cimitero occupazionale – ai primi segni di attacco questi valorosi condottieri da weekend alla Sarkozy, alla Merkel – e lasciamo stare Berlusconi per carità di patria (europea) – si sono rivolti ai megafoni televisivi e hanno risposto unanimemente, ciascuno per proprio conto ma in perfetta e significativa sintonia: chi, io?
Hanno straziato l’opinione pubblica, prima ancora che i così detti “mercati” con i loro balletti indecisi, forse interveniamo forse no. O magari interveniamo ma fino a un certo punto. Hanno cominciato a dividersi tra Paesi “virtuosi” e (con un simpatico acronimo) Paesi Maiali (Pigs). E qui già si capisce la strategia del si salvi chi può.
In un mercato mondiale che più che ai numeri obbedisce alle impressioni e alle fondamentali pulsioni dell’avidità e della paura, vedere questo incredibile spettacolo di inettitudine ha significato un via libera per tutti i peggiori pescecani che si annidano nelle Borse e non solo.
Ma quello che – sorprendentemente – non era chiaro, e ancora fino in fondo forse non lo è, è che quando si è sulla stessa nave si naviga insieme o si affonda insieme.
Siamo ad una svolta epocale. Il mondo sta cambiando e ci sta cambiando alla svelta. Non abbiamo altra scelta che rinnovarci o perire. Un unico Stato. Un’unica moneta. Una sola difesa. Un’unica legge. Una sola strategia.
Soprattutto: una sola Europa. Che inevitabilmente dovrà essere un’Europa dei cittadini: qualcosa di ben diverso dalla stanca ed elefantiaca macchina burocratico-bancaria che è oggi.
Non solo perché faranno inevitabilmente la stessa fine. Ma proprio perché, con questa ennesima dimostrazione di debolezza e di immaturità politica, hanno autorizzato gli speculatori a mettere nel mirino proprio loro. I francesi già lo sono. Le ritrosie e soprattutto la risatina della Merkel dimostrano che tra poco sarà il turno della Germania.