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RuvoLibera

COME SALVARE IL SISTEMA BANCARIO (EHI, DICO A TE!)

10 Febbraio 2016
#SalviamoRuvo







Un vecchio conto online che avevo abbandonato da tempo. Neanche me lo ricordavo più.

Mi chiamano dalla banca. Milano. Devono chiuderlo perché non è movimentato e bla bla bla…

Sì, come no: volevo vedere se c’era sopra un milione di euro…;)

E insomma la cosa è urgente. Le nuove disposizioni, la normativa e tutto il resto del bla bla.

Tira male – mi dico. Questi vogliono soldi.

Trattative febbrili. No. Non vogliono soldi. 

Il problema è che chiudendo il conto il saldo non è zero. Avanza qualcosa a mio favore.

Di che cifra stiamo parlando? – chiedo giusto per cortesia. “Se è nell’ordine di qualche euro, ve li potete tenere. Così non andate ad elemosinare alla Bce.

L’operatrice è spiritosa e capisce la battuta. 

Ma non sono euro. Solo “forse qualche decina di centesimi“. (E chissà poi come hanno fatto da qualche decina a ridursi a due – ma questa è un’altra storia…)

Ora, se l’operatrice è spiritosa, bisogna anche dire che io sono paziente.

“D’accordo. Allora potete tenerveli e a posto così.”

“Davvero?” 

“Davvero.”

“Nessun problema?” 

“Nessun problema.” 

“Sicuro?”

“Angòòòor!” Eccheccacchio, ogni pazienza ha un limite – anche senza scomodare Totò…


Insomma dopo mezz’ora di salamelecchi chiudiamo di buon accordo. Stiamo pace così. Rinuncio ai miei centesimi e loro risparmiano le spese di spedizione: la mia parte per salvare il sistema bancario l’ho fatta… 😛

Beh, e poi? Contro quale massiccio burocratico sono andati a schiantarsi?

Chi lo sa. 

Ma diverse settimane dopo, preparato nientemeno che alla vigilia di Natale (per chi ci crede…), ecco che mi arriva a casa la raccomandata con l’assegno in foto.

E che abbiamo parlato a fare?

Tra personale, telefono e spese postali hanno speso centinaia di volte l’importo restituito, che io peraltro non mi sogno neanche di andare a riscuotere. 

Sia perché mezz’ora del mio tempo (minimo) da passare in banca vale di più, sia perché farsi cambiare un assegno di altra banca è un’impresa epica, sia perché se mai ci riuscissi mi farebbero magari pagare un par d’euro l’operazione allo sportello.

E io non sono una banca. I miei soldi non li posso sprecare. 

L’assegno scade il 22 febbraio. Per forza: non possono mica lasciare in giro troppo a lungo tanta liquidità…

Però la tentazione è forte. 😛 

Se fossero come il primo cent di Paperone e stessi buttando via la fortuna?

E se Draghi e compari vengono a sapere che non siamo ancora così alla fame da aggrapparci al centesimo?

E se la banca rimette in circolo tutta quella somma scatenando l’inflazione? E se invece riscuotendolo e tenendo la cifra per me scatenassi la deflazione? Che l’intero sistema bancario dipenda da questa riscossione? Come salvarlo?

Mummble, mumble… resistere fino al 22… 😉

Tu che faresti?


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